
L’Alessandria Calcio, oggi sul baratro del fallimento e surrogata da una nuova squadra che sta disputando il campionato di Promozione, nasce nel 1912, dopo che per un anno, a partire dal 1911, le forze calcistiche della città erano state divise tra Forza e Concordia (esordio in quel di Acqui, il 1 ottobre 1911, con un probante successo per 3-1) e Forza e Coraggio, “costola” della società di ginnastica. Il 18 febbraio 1912, auspici Enrico Badò, Alfredo Ratti e Amilcare Savojardo si addivenne alla fusione.
L’esordio fu amaro: un 7-0 subito in quel di Casale (un altro lato del “quadrilatero piemontese” che comprendeva anche Novara e Vercelli, con le “bianche casacche” che in quel momento dominavano la scena del calcio italiano) dai nerostellati, dimostratisi assai più preparati sia dal punto di vista tattico che atletico.

Ricordiamo quella prima formazione: Ghezzi, Rossanigo, Prato, Migliardi, Savojardo, Ratti, Ricci I, Formini, Viazzi, Visconti, Ricci II, allenatore Badò.
Le tappe furono bruciate in fretta e già nella stagione 1913-14 i Grigi, dopo che in un primo momento erano state scelte maglie biancoazzurre (le maglie grigie erano state regalate da “papà” Maino, costruttore di biciclette, in quel momento a capo della più forte squadra ciclistica d’Italia con Gerbi “il diavolo rosso”, Cuniolo ed il primo “campionissimo” Costante Girardengo) si allinearono al via del campionato di Divisione Nazionale (allora suddiviso in vari gironi interregionali); nel torneo successivo 1914-’15, nella partita contro il Milan, esordì un diciassettenne dal luminoso futuro, Adolfo Baloncieri.
Leggi anche BADO’, IL PRIMO MAESTRO DEI GRIGI