
“Il Colo-Colo è come il grande Araucano che affronta la tenace lotta senza riposarsi…”.
Colo-Colo è il nome di un saggio mapuche Lonco, che servì da ispirazione per dare il nome alla squadra più popolare del Cile. Il Colo-Colo ha sempre avuto un legame speciale con il popolo araucano, oggi ricordiamo Alfonso Neculñir, il primo giocatore mapuche a giocare per questo club.
Il 5 aprile 1983, il difensore Alfonso Neculñir segnò l’unico gol del Colo-Colo nella vittoria per 1-0 contro la squadra argentina del Ferro Carril Oeste, in un duello valido per il gruppo 1 della Copa Libertadores.

Il “Necu” ha giocato 296 partite con la popolare squadra di Santiago tra il 1980 e il 1989. Durante questo periodo è riuscito a vincere nove titoli; quattro camponati e cinque Coppe del Cile.
Alto 1,68, Neculñir giocava come terzino sinistro, si è distinto per essere un calciatore instancabile, forte e con una grande capacità di anticipazione.
Nonostante sia stato il primo, “Loncho” non sarebbe stato l’ultimo, dato che, nel corso degli anni, il Colo-Colo ha continuato ad avere giocatori con sangue mapuche.


Alfonso Neculñir nel Colo-Colo
Gonzalo Fierro: ex capitano, terzo giocatore nella storia con più presenze con il Colo-Colo (473), settimo capocannoniere (106). Vincitore di 12 titoli; 9 tornei nazionali, una Coppa del Cile e due Supercoppe.
Francisco Huaiquipán: ha giocato per il Colo Colo in due fasi; 2002 e 2004. Nella prima di queste è riuscito vincere il Torneo di Clausura.

Jean Beausejour, il Mapuche con sangue afro: ha giocato per il Colo-Colo tra il 2014 e il 2016, prima di trasferirsi all’arcirivale Universidad de Chile. Difendendo la maglia dell’Alba, ha vinto il Torneo Apertura 2015 ed è stato scelto nell’undici ideale del decennio del calcio cileno.
“Per la sua grinta e il suo coraggio”, caratteristiche del guerriero araucano che hanno influenzato il nome Colo-Colo, il club più amato in Cile e che nel corso della storia è stato spesso presente con giocatori di sangue mapuche.
“Colo-Colo rappresenta la nostra razza senza eguali per la sua spinta e coraggio sui campi come non esiste nessun Colo-Colo”.
Mario Bocchio