A Udine e Bologna si ricordano soprattutto della moglie Maria, fotomodella di origine portoghese. Poi vengono le prestazioni in campo di Herbert Neumann, che comunque era un buon calciatore.
Neumann nel Colonia e con la maglia della nazionale dell’allora Germania Ovest
Il centrocampista tedesco, classe 1953, ha imparato a giocare a calcio nella squadra del quartiere della sua città natale Colonia, l’SpVg Porz. Nella primavera del 1969, l’allenatore delle giovanili del Colonia, Josef Röhrig, scoprì il talento con i capelli biondi straordinariamente fluenti durante una partita della squadra del distretto giovanile nel quartiere Efferen di Hürth.
In azione ai tempi dell’Udinese, contro la Roma (a sinistra) e il Torino
Sebbene inizialmente abbia giocato alcune buone partite dopo essere entrato nell’orbita della prima squadra nell’autunno del 1972, inizialmente gli è stato negato un successo. Uno dei momenti salienti della sua prima stagione professionistica è stato il gol del pareggio per 1-1 nella finale della Coppa tedesca del 1973 contro il Borussia Mönchengladbach, anche se la squadra di Colonia ha comunque perso. Neumann era simile a Wolfgang Overath nel suo stile di gioco, ma non poteva realizzare la speranza di essere il suo successore in questa posizione e minacciava di diventare l’“eterno talento di belle speranze”.
Neumann e la bellissima moglie Maria sulla copertina del “Guerin Sportivo” (a sinistra) e personaggio su “Il Giornalino”, la rivista per ragazzi di fumetti e rubriche di vario genere di ispirazione cattolica
Ha sempre dimostrato la sua reputazione di bravo ragazzo e bon vivant e non ha subordinato tutto al calcio, può guardare indietro ad alcuni successi di quel periodo. Ha vinto la Coppa tedesca nel 1977 e la doppietta Coppa-Scudetto nel 1978 con il Colonia. Tuttavia, il suo rapporto con il suo allenatore Hennes Weisweiler è sempre stato incrinato a causa delle continue divergenze di opinioni.
Due anni dopo, Neumann si trasferì all’Udinese in Italia per circa un milione di marchi.
L’allenatore dei friulani Marino Perani è alla ricerca di un regista a centrocampo, così il direttore sportivo Franco Dal Cin, dopo aver trattato con l’olandese René Notten del Feyenoord, decide di puntare sul tedesco, che esordisce in casa in occasione della pesante sconfitta per 0-4 contro i campioni d’Italia dell’Inter.
Neumann è dotato di ottimi fondamentali e di un precisissimo toro potente, solo che è estremamente lento, e questo è un forte limite.
I bianconeri friulani vissero un’annata travagliata, con ben tre allenatori. Prima venne esonerato Perani al quale succedette Gustavo Giagnoni, che rivoluzionò la squadra in occasione del mercato invernale. Poi fu la volta di Enzo Ferrari, che ebbe il di lanciare i migliori giovani della Primavera, mossa che alla fine risultò vincente visto che l’Udinese si salvò all’ultima giornata vincendo contro il Napoli, per la classifica avulsa ai danni del Brescia.
Neumann giocò 25 delle 30 partite, dovette scontare tre turni di squalifica per aver mandato a quel paese l’arbitro Rosario Lo Bello in occasione della gara contro l’Ascoli. Mise a segno un solo gol, contro la Pistoiese. Come si vede, fu considerato da tutti e tre gli allenatori.
Alla fine, da Udine si trasferì al Bologna, visto che l’Udinese ingaggiò il brasiliano Orlando Pereira.
Alla fine i rossoblù emiliani finirono in Serie B, Neumann patì una serie di fastidiosi acciacchi anche se fece vedere di essere un buon suggeritore per il giovanissimo Roberto Mancini. Con il Bologna realizzò un solo gol, proprio contro la sua ex squadra, l’Udinese, nel pari per 2-2 allo stadio “Friuli”.
Dopo la fine della stagione, venne classificato al quinto posto per quanto riguarda il rendimento del miglior straniero. Nonostante il buon esordio, dopo un solo campionato passa al Bologna. Dopo la retrocessione con il club felsineo, ha ricominciato a cercare un nuovo club. Dopo un allenamento di prova fallito all’ Arsenal e le trattative contrattuali infruttuose con il Basilea e il Norimberga, Neumann è tornato al Colonia.
Sulle figurine “Panini”: ecco riassunta la sua carriera in Italia
Dopo aver vinto nuovamente la Coppa nazionale nel 1983 contro il Fortuna Colonia, dopo 194 presenze in prima divisione in Germania, è andato all’Olympiakos Pireo nella prima divisione greca. Nel 1984 si trasferì in Svizzera, al Chiasso, dove terminò la sua carriera da giocatore.
Nella nazionale maggiore vanta una sola presenza, quella di Monaco di Baviera in occasione della vittoria per 2-1 sull’Inghilterra, un’amichevole ci preparazione in vista dei Mondiali del 1978 in Argentina, dove lui non riuscì ad andarci per via di un grave infortunio.
Mario Bocchio