Viorel Năstase è fuggito dalla Romania comunista dopo la partita Young Boys Berna – Steaua, punteggio 2-2, giocata nel primo turno della Coppa delle Coppe, edizione 1979-‘80.
Da allora si è perso. Si diceva che avesse fatto il carcere, addirittura che fosse morto. Marcel Răducanu, ex collega di Viorel Năstase alla Steaua, ha recentemente rivelato che l’ex attaccante sarebbe tornato a casa.
“Ho sentito che sarebbe tornato in Romania. Non so di più. Non lo vedo dal 1991. Allora allenavo una squadra turca di Monaco, in un campionato amatoriale. Allora aveva circa 38-39 anni. E ho giocato con una squadra che includeva Năstase. Ma non abbiamo parlato molto. Per inciso, dopo essere fuggito dalla Romania, uno dei primi rumeni che ho chiamato è stato Năstase. Ma aveva già ‘dimenticato’ il rumeno. Parlava quasi come Răducioiu, che in due settimane parlava solo italiano. Mi capiva solo in tedesco. Gli ho detto: ‘Smettila, sono io, Marcel!’. Mi ha fatto capire di non disturbarlo più, qualcosa del tipo’Lasciami in pace!’” raccontò a “Libertatea”.
“Visto che ero un suo amico, dopo la sua fuga a Berna nel 1979, per sei mesi non mi fu permesso di lasciare il Paese”, ha sottolineato Răducanu, che però due anni dopo riuscì a fuggire nell’allora Germania Ovest. Essendo Răducanu un militare, tale atto fu considerato diserzione dal regime, che lo condannò a sei anni di prigione. Dopo la squalifica, Răducanu finì per diventare una colonna del Borussia Dortmund.
Viorel Năstase, attaccante, fu allevato dal Progresul di Bucarest, esordì nella prima squadra del club di Parcul cu Platani quando aveva 16 anni, e nella stagione 1970-‘71 formò una coppia in attacco con Mircea Sandu. Dopo la retrocessione dei “banchieri” in seconda divisione, Năstase, allora giovane talento di prospettiva, fu trasferito alla Steaua.
A Ghencea fece grandi cose tra il 1971 e il 1979, periodo durante il quale vinse due scudetti (1975-‘76 e 1977-‘78), due Coppe di Romania (1975-‘76 e 1978-‘79), collezionato 177 partite e 77 gol in campionato.
Ma i grandi successi di Viorel Năstase sono arrivati nelle coppe europee. Ha segnato quattro gol, tutti contro il Barcellona, una prestazione a cui nessun calciatore rumeno può sognarsi di avvicinarsi. La prima volta accadde nella stagione 1971-‘72, nel secondo turno della Coppa delle Coppe. La gara di andata si disputò al “Camp Nou”, il 20 ottobre 1971. La Steaua batté il Barça 1-0, con un gol di Năstase. Nella gara di ritorno, a Bucarest, il 3 novembre 1971, la Steaua stava perdendo 1-0, proprio lo stesso Năstase segnò due gol in sette minuti (53’ e 60’) e la squadra dell’Esercito passò il turno con una doppia vittoria.
La fuga in Germania Ovest e la maglia del Monaco 1860
Năstase tornò con la Steaua al “Camp Nou” nel primo turno della Coppa UEFA, edizione 1977-‘78. Era il 14 settembre 1977, quando il Barcellona distrusse la formazione romena 5-1, ma l’onore dei rossoblù fu salvato dallo stesso Viorel Năstase. Questi quattro gol nella porta del Barcellona sono stati gli unici messi a segno dall’attaccante nelle coppe europee.
Ha avuto i suoi primi problemi in Romania a causa dell’indisciplina. Nell’autunno del 1977, proprio il club dei militari annunciò che lo avrebbe bandito a vita dal calcio, con la motivazione che disertava gli allenamenti per dedicarsi al poker. La decisione non fu mantenuta in seguito, ma sembra che quello sia stato il momento in cui Năstase decise di fuggire dal paese e godersi una vita libera all’estero.
Viorel Năstase infatti fuggì nel 1979, e poi, dopo un anno di pausa forzata, giocò per il Monaco 1860 nella stagione 1980-‘81, durante la quale collezionò 25 partite e realizzò 15 gol. Era compagno di reparto il giovane Rudi Völler.
Si trasferì in Italia, al Catanzaro, dove giocò nel periodo 1981-1984, durante il quale collezionò 31 partite e 3 gol, in campionato. In Coppa Italia è andato invece a segno due volte. È stato collega al Catanzaro anche di Claudio Ranieri, l’uomo che a livello internazionale verrà sempre ricordato per il miracolo Leicester.
Il club calabrese, che in quegli anni militava in Serie A, pagò per Năstase 400 milioni di sterline. Al rumeno toccava il difficile compito di sostituire Massimo Palanca, leggenda del club, appena ceduto al Napoli.
Con la maglia del Catanzaro
Alla presentazione Viorel Năstase smentì con veemenza le voci sulla sua vita non sportiva e promise molti gol. Nelle prime cinque gare l’attaccante rumeno non ha segnato, ma nemmeno deluse. Alla sesta occasione, la partita contro il Como, segnò il suo primo gol, ma subì una frattura alla tibia (causa l’assenza dei parastinchi) che lo tenne fuori per sei mesi.
In quel momento, il rumeno si trasformò completamente e decise di godersi tutto ciò che il regime comunista del suo paese gli aveva proibito per tanti anni. Così, nella villa messa a disposizione dal club italiano, Năstase fa banchetti su banchetti, con fiumi di birra, cibi scelti (gli piacevano soprattutto le cozze al peperoncino!) e belle donne.
Le notizie sulla sua condotta di vita arrivarono anche alle orecchie di Bruno Pace, l’allenatore della squadra. Una sera il tecnico venne a sapere che Năstase era ubriaco in una discoteca della città, quindi andò a cercarlo. “L’ho trovato sotto il tavolo, in uno stato pietoso. Mi ha offerto da bere e il giorno dopo sul giornale è apparso che anche io ero ubriaco e la notizia fece scandalo”, ebbe modo di raccontare Pace, scomparso nel 2018.
Dopo essersi ripreso, nella primavera del 1982, Năstase non riuscì più ad essere titolare nel Catanzaro. Né in quella stagione, quando i calabresi chiusero la Serie A con un inaspettato settimo posto, né in quella successiva, in cui la squadra giallorossa finì ultima e retrocesse in Serie B.
L’attaccante romeno non riuscì ad affermarsi in Serie A, anche se il presidente del club riponeva grandi speranze in lui. La forma di Năstase rimase costantemente scarsa e una mattina di febbraio del 1984 scappò dalla squadra. Il record del Catanzaro in quasi tre anni? 31 partite giocate e tre gol segnati, uno in ogni stagione.
Lasciò l’Italia senza rimpianti da parte di nessuno (i giornalisti italiani lo considerano ancora oggi tra gli stranieri più deboli della storia della Serie A) e ricomparve in Austria, nell’autunno del 1984. Giocò solo tre partite con il Salisburgo, dopodiché scomparve definitivamente dal mondo del calcio giocato. Per un po’ le informazioni sulla sorte di Viorel Năstase non furono chiare.
Aveva solo 31 anni. Di Viorel Năstase si è sentito dire che avrebbe avuto problemi con la legge, anche perché quando giocava alla Steaua estato sorpreso a frugare nelle tasche dei suoi colleghi. In Germania avrebbe spacciato droga, avrebbe anche gestito un traffico di prostitute con la Romania.
Nel 2012, alcuni giornalisti italiani trovarono a Buenos Aires l’avventuriero Viorel Năstase, mentre addestrava un gruppo di bambini. “In Italia ho sentito il sapore della libertà. Il mio desiderio di godermi la vita mi ha portato agli eccessi e sono diventato schiavo dell’alcol. Sono stato ingenuo, ma non ha più importanza. Ho dimenticato quel tempo e ho ritrovato la mia dignità. Adesso vivo tranquillamente e alleno alcuni ragazzi che sperano di diventare campioni un giorno”, disse il rumeno nel 2012. Questa è l’ultima sua dichiarazione ufficiale. Da allora non si sa più nulla di lui.
L’ultimo ex collega che lo ha visto è stato Florin Marin: “Fu intorno al 1998, quando ero al Naţional. Sono andato a un torneo in Italia e lui è venuto a una partita. Mi ha detto che lavorava per l’impresario di Hrubesch. Avevo già parlato con lui al telefono, ma da allora non ho più avuto sue notizie”.
Mario Bocchio