Un uragano di emozioni sulla fascia destra granata. Lui è Claudio Grimaudo, terzino cuore e muscoli della Salernitana targata Delio Rossi, che proprio con il Cavalluccio sul petto ottenne la promozione in B nel campionato 1993-’94.
Nella memoria dei tifosi, oltre alle roboanti discese sull’out destro di Cavallo Pazzo, come è stato soprannominato l’ex calciatore granata, c’è il grande affetto dimostrato verso la maglia e i supporters da parte di un atleta che proprio all’ombra dell’Arechi ha chiuso la sua carriera professionistica nel 2000.
L’inesorabile trascorrere degli anni non ha cancellato Grimaudo dall’elenco dei calciatori ricordati con amore viscerale dai tifosi. Un lottatore, che attaccava il pallone come un rapace: spesso capitava che la sua ferocia agonistica lo portasse a sottrarre la sfera anche dal possesso di un compagno, come in occasione della rete siglata all’Arechi contro il Barletta il 24 aprile ’94, quando Grimaudo segnò mettendo a sedere il portiere pugliese con un sinistro terra-aria indirizzato all’incrocio.
E poi la rincorsa, iconica, sotto la curva Sud, che resterà sempre la sua seconda casa. Indelebile la cavalcata (nel vero senso della parola) nel giorno del suo addio al calcio con un bottino di 193 presenze e 7 gol con la maglia della Salernitana.
Di Grimaudo ricordiamo anche i suoi trascorsi con Palermo, Messina, Atletico Catania, Francavilla, Licata, Reggiana, Trapani, Solofra, Giffonese e Virtus Fortitudo.