L’esordio in panchina di Ilario Castagner, che aveva preso il posto dell’esonerato Sensibile, coincise con la conquista della Mitropa Cup da parte dell’Ascoli. L’edizione 1986-‘87 della Coppa dell’Europa Centrale, un tempo trofeo internazionale tra i più prestigiosi, si era ridotto ad un quadrangolare, disputato ad Ascoli tra il 14 e il 16 novembre ’86. In semifinale, gli ascolani superarono 2-1 gli jugoslavi dello Spartak Subotica. Castagner osservò i suoi giocatori dalla tribuna, accanto al presidente Rozzi. In panchina andò il suo vice, Giannattasio.
Nel primo tempo, Greco (16’) e Iachini (43′) fissarono il risultato sul 2-0, sfruttando i buchi che spuntarono nell’approssimativo gioco a zona dello Spartak. Nella ripresa, l’Ascoli calò di ritmo e gli avversari ridussero le distanze con Nyari, sfiorando nel finale il clamoroso pareggio. Tra i padroni di casa si misero in evidenza i giovani Agostini, Iachini e Scarafoni. Castagner, nei commenti del dopo partita, si disse soddisfatto.
Le assenze di Brady, Perrone, Destro, Barbuti e Vincenzi non impedirono all’Ascoli di staccare il pass per la finale contro i cecoslovacchi del Bohemians Praga che avevano eliminato gli ungheresi del Vasas Budapest con un netto 3-1. In finale l’Ascoli si schierò con Pazzagli, Benedetti, Cimmino, Iachini, Trifunović, Dell’Oglio, Bonomi, Pusceddu, Scarafoni, Greco, Barbuti.
La finale di Mitropa Cup fu risolta da un calcio di rigore, per un presunto fallo di mano dello stopper Jymich, a quattro minuti dal termine, trasformato da Bonomi con un tiro forte. Sugli spalti meno di 5000 spettatori assistettero al trionfo dell’Ascoli. I cecoslovacchi contestarono in modo veemente la decisione dell’arbitro che mostrò il cartellino rosso al difensore Zelenski per eccessive proteste. Tra i protagonisti della finale vi fu il portiere Pazzagli, autore di alcune prodezze che negarono il gol al Bohemians.
L’elemento di maggior spicco del Bohemians era il centrocampista Pavel Chaloupka, protagonista dello scudetto conquistato dalla squadra di Praga nel 1983, impreziosito anche dal titolo di capocannoniere. Nel girone di qualificazione ad Euro ‘84, Chaloupka segnò anche un gol all’Italia, nella partita contro la Cecoslovacchia disputata a Milano e conclusasi 2-2.
Pavel Chaloupka (a sinistra) e Fulvio Bonomi
Il tandem offensivo cecoslovacco Valek-Micinec mise in crisi la retroguardia bianconera che schierava Trifunović (ottima la sua prova) nel ruolo di libero, con Benedetti e Cimmino in marcatura sulle punte avversarie. Al posto di Brady (che non fece in tempo a rientrare dall’Irlanda) Greco occupò la posizione centrale, ben supportato da Iachini e Bonomi, infaticabili cursori. In attacco, Barbuti, che alla prima giornata di campionato aveva “uccellato” il Milan con un pallonetto che beffò Giovanni Galli a San Siro, fu schierato con il nazionale under 21 Scarafoni.
Nella ripresa, l’Ascoli reagì bene costringendo il portiere avversario ad una deviazione su tiro di Dell’Oglio dal limite. Sul capovolgimento di fronte, Pazzagli respinse un’altra conclusione di Valek, ben servito in profondità da Micinec. “Risultato importante – commentò alla fine Castagner – soprattutto perché fa morale. Abbiamo vinto contro una grossa squadra grazie ad un secondo tempo davvero buono. Adesso però dobbiamo pensare al campionato dove tutto sarà più difficile”. L’Ascoli, infatti, navigava in acque perigliose. A fine stagione, tuttavia, arrivò la salvezza che diede alla Mitropa Cup, conquistata sei mesi prima, un sapore ancora più dolce.