Un solido centrocampista in grado di ricoprire anche il ruolo di difensore
Nov 25, 2024

Siciliano d’origine, Bruno Incarbona giunge a Matera da bambino, figlio di un dipendente di una banca nella Città dei Sassi. Può essere considerato a tutti gli effetti un materano d’adozione in virtù della sua crescita calcistica e della sua importante militanza nel club biancazzurro.

Tre giovanissimi calciatori del vivaio del Matera: Tataranni, Incarbona e Innella

Sotto la sapiente guida tecnica del compianto mister delle giovanili Mimmo De Lucia, si forma come solido centrocampista in grado di ricoprire anche il ruolo di difensore di fascia e presto, appena diciottenne, arriva la promozione in prima squadra, come sarebbe avvenuto di lì a poco per i suoi compagni di squadra Innella, Tataranni, Adorisio, ed in seguito Rebesco e Mancini. Cominciava a prendere forma il blocco dei giovani che avrebbe costituito l’ossatura della squadra nei campionati di C2 degli anni Ottanta.

Incarbona nella Salernitana

Le tre stagioni in biancazzurro coincidono con due dodicesimi e un ottavo posto e rappresentano il trampolino di lancio di una carriera ricca di successi. Al termine della stagione 1984-‘85 passa, assieme al compagno di squadra Ghedin, al Barletta, formazione con cui ottiene due anni dopo il pass per la Serie B. La promozione con il club biancorosso non sarà l’unica, Incarbona infatti si specializza in salti di categoria vincendo campionati di C1 anche a Salerno, Terni e Palermo.

Tre maglie per Incarbona. Da sinistra: Matera, Barletta e Palermo

Incarbona è uno dei pochi calciatori del Matera ad aver indossato la casacca biancazzurra in diverse gestioni del club. Nel 1996-‘97 infatti torna a Matera, divenuta nel frattempo “Polisportiva”, su offerta del direttore generale Franco Tafuni e contribuendo alla salvezza in C2 della squadra che lo aveva lanciato quindici anni prima. Proprio in quel campionato si ricorda una sua rete in una storica vittoria per 5-1 del Matera ai danni del Catania.

Il Barletta 1986-’87. In piedi, da sinistra: Renzi, Castagnini, Petruzzelli, Scarnecchia, Cocco e Sciannimanico. Accosciati: Cazzani, Paolillo Incarbona, Pesce e Rovani

Appese le scarpe al chiodo, Incarbona si è trasferito a Roma e lavora in una scuola della capitale con insegnante di educazione fisica,  allenando varie formazioni locali dedite al settore giovanile.

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