Nel giorno della festa per i 110 anni del Legnano era spuntata la figurina di Gigi Riva, uno dei giocatori più rappresentativi della storia lilla. Postata su uno dei gruppi social che fanno riferimento alla città da Maurizio Montin, la figurina è un’autentica rarità.
Ritrae un giovanissimo Rombo di Tuono in maglia lilla, prima di spiccare il volo e diventare un assoluto protagonista del calcio italiano con la maglia del Cagliari, campione d’Italia nel 1969-‘70, miglior marcatore nella storia della nazionale italiana con 35 gol in 42 presenze e miglior marcatore assoluto nella storia del Cagliari con 208 gol in 377 presenze.
Riva, nato a Leggiuno, nel Varesotto, piccolo Comune affacciato sul lago Maggiore, ha cominciato a giocare a pallone all’oratorio del suo piccolo paese per poi passare al Laveno Mombello e al Legnano, dove dal 1960 al 1962 segnò 66 gol in due anni, per poi passare al Cagliari, sua unica squadra in serie A.
Sul grande schermo pochi mesi fa è stata raccontata la storia di Gigi Riva in un film documentario diretto da Riccardo Milani. Sulla sua figura di campione lontano dai riflettori, burbero ma capace di amori e passioni grandi e profondi, giocatore dalla qualità immensa e uomo simbolo per un’intera terra che lo ha adottato e amato fino al midollo sono stati realizzati spettacoli in teatro e scritti libri: tra questi quello di Francesco Pellicini “Da Leggiuno in nazionale” e l’ultimo in ordine di tempo scritto e recitato da Federico Buffa che ha portato la storia di Rombo di Tuono in tutta Italia la scorsa estate immaginando un incontro e un dialogo tra Riva e Fabrizio De Andrè in “Amici fragili”.
Un giiovanissimo Gigi Riva (a sinistra) e la figurina che lo ritrae nel Legnano
Enzo Zuin, imprenditore di Besozzo con l’hobby della scrittura e del giornalismo, ricorda gli esordi di Gigi Riva, quando ancora non era Rombo di Tuono.
Il 16 giugno 1960, a sedici anni, scrisse il suo primo articoletto per la Prealpina facendo la cronaca di un torneo giovanile di calcio a sette disputato all’oratorio di Brebbia. Vinse il Leggiuno, trascinato dai gol di una giovane promessa del calcio italiano, Gigi Riva, agli albori di una carriera ricca di reti e successi: “Nella finalissima, il Leggiuno ha battuto il Gavirate per 8 a 4 con il piccolo Riva che ha messo a segno ben 4 gol – racconta Zuin -. Mi accorsi subito, e lo scrissi, che ero di fronte ad una vera promessa del calcio italiano. In quel ‘Trofeo Triangolo Giallo’ in tanti poterono ammirare le prodezze di quello che definii ‘un fulmine’ nel panorama calcistico della provincia.
I compagni di squadra chiamavano Riva ‘ul furzelina’: ricordo due magnifiche bordate che piegarono le mani del pur bravo portiere della Gaviratese. Magrissimo e con gambe arcuate a forcella, era in grado di scaricare una potenza di tiro fulminante e micidiale”. L’anno dopo, nel 1961, Riva passò al Laveno, quindi fino al ’64 giocò con la maglia del Legnano per poi andare a Cagliari dove riuscì nell’impresa storica di vincere lo scudetto nella stagione ’69-’70.
Zuin non si è limitato ai ricordi, ma è riuscito a contattare il portiere di quel Leggiuno, Domenico Tosini, classe 1942: “Dopo quella partita di Brebbia scappammo in fretta e furia per andare a giocare un altro torneo a Cardana di Besozzo: ne giocavamo tanti contemporaneamente per rimediare qualche lira; una domenica tra mattino, pomeriggio e sera giocammo tre semifinali in diversi campi e una finale a Cadrezzate – ricorda Tosini -. A Cardana Riva segnò sette reti nella finalissima che vincemmo 9-1. Era un bel periodo, anche perchè avere avuto come compagno di squadra Gigi, futuro campione del calcio italiano, non è mica da tutti. E poi eravamo giovani e ‘gh’avevum 50 ann de meno’”.
Dalla chiacchierata tra Tosini e Zuin è spuntata anche una vecchia fotografia della squadra del Leggiuno, scattata nel 1955 all’oratorio di Leggiuno, con “ul furzelina” Gigi Riva bambino a soli 11 anni, ma già riconoscibile (è il terzo accosciato da sinistra). Ricordi che sono riaffiorati, nel segno di un piccolo grande campione che da “ul furzelina” è diventato Rombo di tuono.