Schnuppi il coniglio
Nov 4, 2024

Pochi giorni prima del suo compleanno, a Rüdiger Schnuphase è stato chiesto se fosse soddisfatto della sua carriera da calciatore. Fu sorprendentemente onesto e anche sorprendente: “Le mie capacità calcistiche erano sì modeste, ma la mia volontà e il mio irrefrenabile spirito combattivo erano più grandi di tanti altri giocatori”.

Schnuphase, che vive nella sua città natale, Erfurt, ha molto da offrire quando si tratta di calcio.

Abilità è un eufemismo grossolano, poiché era considerato un calciatore ben allenato che colpiva la palla dominandola. Ma non era affatto un supertecnico, ma uno che andava sempre avanti.

Ha trascinato con sé i suoi compagni di squadra e ha segnato un numero sorprendente di gol come difensore: “Ho sempre desiderato vincere ed era importante per me essere lì, poter uscire dal campo a testa alta”.

Nel Carl Zeiss Jena

Il suo compagno di squadra di lunga data nell’Oberliga e nella nazionale della DDR, Lutz Lindemann (oggi 75 anni) lo elogia: “Con la sua forza combattiva ha ottenuto tutto e ha avuto una grande carriera”.

Il campione olimpico del 1976, Lothar Kurbjuweit (73), anche lui un grande protagonista nel Carl Zeiss Jena, parlando di Schnuphase lo definisce un “mostro di volontà”.

Un secondo posto alle Olimpiadi con la DDR, purtroppo ha un solo titolo raggiunto. “Ma non sono triste per questo”.

Nel 1980 vinse la Coppa FDGB con il club di Jena. Nella finale superò, il FC Rot-Weiß Erfurt. La squadra della città natale di Schnuphase, dove aveva giocato in tutte le formazioni giovanili.

Nel 1976 se ne andò per la migliore prospettiva di poter giocare in Coppa dei Campioni. Andò verso Jena. Il Carl Zeiss ha vinse 3-1 dopo i tempi supplementari. Naturalmente prese in considerazione i suoi ex compagni di squadra.

Il calciatore atletico, che i suoi amici chiamavano “Schnuppi” o “Coniglio”, aveva deciso: avrebbe avuto un unico obiettivo, quello di onorare la maglia del Carl Zeiss.

Rüdiger Schnuphase nella DDR

Nella stagione 1981-‘82 è stato capocannoniere del Carl Zeiss nel massimo campionato con 19 gol, davanti al leggendario attaccante Joachim Streich del Magdeburgo, che ha realizzato 16 gol.

La cosa strana: Schnuphase agiva da libero a Jena e ha fatto meglio di tutti gli attaccanti affermati della lega. “Era qualcosa di speciale”.

A difesa della porta del Carl Zeiss Jena

Le sue qualità da gol venivano dalla sua giovinezza. Era in attacco e ha segnato molti gol. Rudolf Krause, allenatore della squadra giovanile della DDR, ordinò al tempestoso giocatore dell’Erfurt di spostarsi a centrocampo e poi anche in difesa.

Nel luglio del 1973, a soli 19 anni, debuttò nella nazionale maggiore vincendo 2-1 in Islanda. “Non avevo paura” ricorda Schnuphase. L’allenatore della nazionale Georg Buschner si è subito preso cura del 20enne

Con l’esperienza di sole quattro partite internazionali, arriviamo ai Mondiali del 1974, quelli della vittoria per 1-0 contro la Germania Ovest.

Era in panchina, ma contro l’Olanda (0-2) e contro Argentina (1-1), il giovane ha potuto giocare 90 minuti ciascuno-

Poi si è trasferito a Jena decisione importante. Il libero titolare dello Zeiss, Uli Oevermann, si era infortunato seriamente tanto da dover rimanere fuori a lungo.

La scelta cadde su Schnuphase. Assunse spesso il ruolo di “ultimo uomo in piedi”.

Negli anni dal 1980 al 1982 gli eventi giunsero al culmine. Le delusioni per aver mancato il grande successo per tre volte restavano. Con la squadra olimpica della DDR Schnuphase raggiunse la finale il 2 agosto 1980 ai Giochi di Mosca e perse contro la Cecoslovacchia 0-1. Ciò che gli è rimasto, però, è stata “l’incredibile folla di spettatori alle nostre partite a Kiev e a Mosca. 100.000 tifosi sono venuti due volte negli stadi”.

Un pilastro nella squadra di Jena

Nel 1980-‘81 il Carl Zeiss diede una scossa alla Coppa delle Coppe. Il 1 ottobre 1980 ci fu quello che poi definito “il gioco dei giochi” nella storia del calcio di Jena. Dopo una sconfitta per 3-0 in casa della Roma, il Carl Zeiss Jena ha battuto gli italiani nella gara di ritorno, un clamoroso 4-0! “Indimenticabile”, dice il libero dell’epoca.

Rüdiger Schnuphase nel 1974 (a sinistra, in primo piano) e con la moglie ballerina Jutta

Lo Zeiss arrivò addirittura in finale, era sull’orlo di un grande trionfo ma perse il 13maggio 1981 a Düsseldorf contro la Dinamo Tbilisi 1-2. Solo 17 giorni dopo, il 30 maggio 1981, perse anche il titolo di campione della DDR che era a portata di mano. L’ultima giornata ci fu  un’amara sconfitta per 1-2 contro i campioni della BFC Dynamo. Ciò che restava era solo il secondo posto. “Quelli sono stati momenti difficili”, dice Schnuphase.

Dopo una parentesi al Rot-Weiß Erfurt, il libero d’assalto si è ritirato in estate. Disse basta nel 1986 e conseguì il diploma di allenatore.

“Senza mia moglie Jutta, non avrei potuto fare una carriera del genere. Jutta era lei stessa un’artista molto conosciuta. Ha brillato come ballerina solista al Teatro Erfurt”.

Il cellulare è stato eliminato. Dice: “Vivo una vita molto più tranquilla in questo modo”.

Mario Bocchio

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