Antonio Cassano aveva tre anni e sgambettava già nei vicoli di Bari Vecchia. Era l’estate del 1985 e il Bari di Vincenzo Matarrese, fratello di Antonio, annunciò l’acquisto di due inglesi, Gordon Cowans e Paul Rideout. E chi cavolo erano?, si potrebbe obiettare col senno di oggi.
Cowans, detto El Cid per la sua propensione al comando, e Rideout, soprannominato Bullet, che in inglese significa pallottola, venivano dall’Aston Villa di Birmingham, che aveva vinto la coppa dei Campioni ’82 (con Cowans, ma senza Rideout) e che era diretto da un presidente epico, mister Doug Ellis. Un chairman passato alla storia perché i telefonini erano di là da venire e lui, al Villa Park, aveva fatto installare un sistema di citofoni per parlare con l’allenatore durante le partite. Specie di Matarrese d’Inghilterra, visto che Doug Ellis è stato padrone della società fino all’estate del 2006.
L’Aston Villa si era imbattuto nella Juve, quarti della Coppa Campioni 1983, ed era stato eliminato. Cowans aveva fatto gol nell’andata a Villa Park, ma non era bastato. Due anni più tardi, ecco il colpo del Bari, a prezzi modici, un miliardo e mezzo di lire in tutto per i due villans.
Rideout all’epoca rivaleggiava con Mark Hateley per un posto in Nazionale. In Italia, però, stentò a ingranare e i baresi presero a chiamarlo Ridòt, un po’ perché faticavano a pronunciarne correttamente il cognome e tanto di più per canzonarlo (Ridòt come abbreviazione locale di “ridotto”). Qualcuno, più cattivo ancora, parlava di Piangeout, ma va detto che in inglese il verbo “to ride out” vuol dire “superare tempeste e avversità”. Nomen omen…
La terribile ironia dei pugliesi non scalfì i due inglesi, che andarono a vivere nelle villette del quartiere residenziale di Santo Spirito, vicino all’aeroporto di Palese. E piano piano i due si resero utili. Il 22 settembre 1985 Rideout stese la Roma con una memorabile doppietta. Due reti very british, la prima su assist di Sola e la seconda su cross di Cuccovillo, cognomi tra i più originali della storia del nostro calcio.
Alla fine Cowans e Rideout rimasero per tre stagioni, la prima in A (1985) e le due successive in B. Rideout, nei tre campionati, mise assieme 23 gol: niente di che, ma niente di meno, si sarebbe visto di peggio. Una domenica, contro l’Arezzo, segnò due reti in un minuto, quasi un record.
Lasciata la Puglia, Paul rientrò in patria: Southampton, Swindon, Notts County, Glasgow Rangers ed Everton dove lo ricorderanno nei secoli perché fu lui a marcare il gol vincente nella finale di FA Cup 1995. Poi un’esperienza non comune in Cina, allo Huang Dao Chungqing nelle regioni dell’interno e allo Shenzen vicino a Hong Kong. A seguire gli Stati Uniti, il contratto coi Kansas City Wizards, i Maghi della Mls, e il ritorno in Inghilterra, al Tranmere Rovers, con l’addio al calcio giocato nel 2002.
“Alla fine – racconta Rideout – ho scelto gli Usa, mi piace lo stile di vita americano. Ho riportato moglie e figli nel Missouri. Sono stato allenatore di tre squadre del vivaio del Kansas City Fc Alliance: under 15, under 16 e under 18”. La Cina, l’America. Rideout il pioniere. “L’esperienza in Asia è stata eccezionale, ho conosciuto la Cina vera e profonda. Mi hanno premiato come miglior calciatore straniero”. E Bari? “Parliamo di una vita fa, ma ho buoni ricordi, io e Gordon ci divertivamo”.