In questo articolo vi parliamo di un giocatore, che ha scritto otto anni di storia del calcio siciliano con la permanenza nel Palermo, diventando per tutti questi anni la bandiera della squadra rosanero.
Per parlare di questo talentuoso giocatore ci dobbiamo spostare nel centro Italia tra l’Abruzzo e il Lazio, esattamente in provincia di L’Aquila, in un paesino dell’ entroterra di 2.500 anime, San Vincenzo Valle Roveto, e proprio qui che nasce un grande calciatore di nome Mauro Di Cicco nel 1952.
Il giovane Di Cicco, cresce nella squadretta del proprio paese, mostrando in quel piccolo campetto di periferia numeri interessanti in un ruolo a lui congeniale, mettendo in pratica il suo credo quello di imporre agli attaccanti avversari una marcatura asfissiante.
Il suo talento e il buon fisico vengono attenzionati dai dirigenti del Sora, che quell’anno disputava la serie D, un torneo duro e faticoso per un ragazzo di appena 18 anni.
Mauro Di Cicco
Anno1970 ‘71, il giovane Mauro Di Cicco iniziò a giocare nella Berretti, in quanto la prima squadra era piena di grandi volponi, ma ebbe modo di disputare la partita del debutto, accumulando in tutto 5 presenze.
Nei successivi dueanni di permanenza con il Sora dal 1971 al 1973, il giovane Di Cicco si impadronisce del posto da titolare totalizzando in tutto 55 presenze, realizzando 2 reti entrambe d testa.
Il difensore aquilano, forte dei tre campionati disputati con il Sora, nell’annata 1973-‘74, vestì la maglia di un’altra squadra di serie D, la Puteolana, compagine campana, dove ebbe modo di aumentare la dose di esperienza, con in campo modi e talento da fare invidia a grossi giocatori professionisti: anche quell’anno affrontò il campionato in pianta stabile con 34 presenze.
Ed ecco che l’anno dopo,1974-’75, si presentò per Mauro Di Cicco l’occasione giusta per approdare in serie B, nella Spal dell’allenatore Caciagli, il quale non amava tenere in considerazione un giovane inesperto per il campionato cadetto ma diede fiducia ai vecchi volponi in squadra come Pezzato, Croci, Donati, Colzato e Mongardi, con i quali Di Cicco disputò solo la partita del debutto in B, facendo anche molta panchina.
Il secondo anno di permanenza a Ferrara, 1975-‘76, l’allenatore cambia, inizialmente si inizia con Petagna e poi subentra Pinardi, i quali usufruiranno delle buone caratteristiche del giovane aquilano, che li ripagherà in campo con delle ottime prestazione, dando sicurezza e fiducia alla squadra spallina, con 18 partite disputate, con tanti giocatori navigati in categoria come Gelli, Grosso, Manfrin, Prini, Reggiani, Paina e Cascella.
Dopo l’avventura calcistica a Ferrara, qualcuno dalla Sicilia si mobilitò per acquistare il forte difensore spallino, lo acquisterà il Palermo del presidente Renzo Barbera, il quale l’ha voluto fortemente nel capoluogo siciliano.
Anno 1976-‘77,l’allenatore della squadra rosanero era Tonino De Bellis, ma poi c’è stato un via vai di altri tecnici come Grassotti e Veneranda, con tanti giocatori di grande fama della cadetteria come Frison, Larini, Brignani, Osellame, Imborgia, Magistrelli, Vullo, Novellini e Perissinotto, con i quali Mauro Di Cicco giocherà in pianta stabile, totalizzando 35 presenze.
L’anno successivo 1977-‘78, siederà in panchina, Veneranda, uomo esperto e molto tosto per il suo modo di fare, ha una buona conoscenza dei giocatori di categoria, infatti in organico spunteranno i nomi di Vito Chimenti, Trapani, Iozzia, Conte, Brilli e il giovane Angelo Cracchiolo, con i quali Di Cicco figurerà in campionato con 27, presenze.
Il terzo anno nel Palermo 1978-‘79, con allenatore il riconfermato Veneranda sarà un campionato di stabilità per Mauro Di Cicco, in quanto sarà sempre in formazione e poi comincerà ad avere tanta confidenza con il Palermo, i tifosi e l’ intera città che lo stima e lo apprezza per l’uomo e il giocatore: quell’anno disputerà 35 partite, in organico subentreranno alcuni giocatori nuovi come Magherini, ci sarà il ritorno di Ignazio Arcoleo,poi Silipo, Maritozzi, Montenegro e Sabatini.
Inoltre nello stesso anno il Palermo disputerà la finale di Coppa Italia contro la blasonata Juventus allo stadio San Paolondi Napoli, l’incontro finirà 2-1 per la Juventus nei tempi supplementari.
L’anno dopo 1979-‘80, avendo assaporato l’amara delusione della sconfitta nella Coppa Italia, il Palermo si rimbocca le maniche per costruire una squadra competitiva, puntando anche sui giovani locali, l’allenatore sarà Gian Carlo Cadè, con al seguito ottimi giocatori come De Stefanis, Bergossi, Borsellino, Vermiglio, Maritozzi, Gasperini, Gorin e il compianto Brignani, anche quest’ anno Di Cicco sarà presente in campionato con 34 presenze.
Dopo quattro anni meravigliosi intrapresi in una città come Palermo, di cui il nostro forte difensore si era innamorato, fioccano le richieste di altre squadre blasonate tra cui qualcuna di serie A, ma le offerte non convincono la sua posizione, e come si dice nei quiz televisivi, rifiuta le offerte e va avanti con il Palermo per altre quattro stagioni alla grande dal 1980 al 1984,con diversi allenatori in panchina tra cui Renna, Giagnoni, Del Noce e Landoni totalizzando altre 108 presenze, con nei vari organici giocatori quali Pasciullo, Menta, Barone, Modica, Fattori, Venturi, Marmaglio, Majo, Volpecina, Paleari e Bigliardi.
Dopo otto lunghi anni vissuti in un luogo magico e fantastico come la bedda Sicilia, Mauro Di Cicco deve fare i conti con i nuovi allenatori, con i quali non avrà un dialogo consensuale e quindi preferisce, cambiare aria vestendo la maglia del Pescara in serie B, anno 1984-‘85, con allenatore un suo grande estimatore, Catuzzi, con il quale avrà un buon rapporto sia in campo che fuori trovando in organico giocatori che hanno navigato come lui parecchi anni in serie B, come De Rosa, Venturini, Camplone, Vagheggi, Acerbis, Baldini e Tacchi, disputando un ottimo campionato con 28 presenze.
Anche l’anno successivo 1985-‘86 il veterano Di Cicco rimarrà a Pescara sua terra d origine, disputando l’ultimo campionato della sua carriera con allenatore il riconfermato Catuzzi, con il quale figurerà in campo con 17 presenze,
Dopo aver chiuso definitivamente con il calcio giocato, Mauro Di Cicco ottiene il patentino di allenatore, ritornando in Sicilia dove ha dei bellissimi ricordi e anche molti amici, quindi siederà in panchina per la prima volta, anno 1989-‘90 nel Mazara in serie D, ci sarà anche nel 1996-‘97.
Proseguendo con il Sciacca sempre in serie D anno 1997-‘98, nel Palermo nell’anno 2000-‘01 guidando la Primavera.
Poi avrà la funzione di viceallenatore in varie squadre come Messina, Palermo, Modena, Salernitana, Atalanta, Bari, Padova e Livorno, sino al 2016.