30 maggio 1976. 48 anni fa il calcio alcamese raggiungeva il suo massimo apice, un traguardo, quello dei campionati professionistici che forse mai più arriverà. Quella domenica di quasi mezzo secolo fa l’Alcamo ottenne la promozione in serie C dopo avere vinto consecutivamente, quasi con la stessa rosa e sempre con lo stesso allenatore (Natale Casisa), prima la Promozione (l’attuale campionato di Eccellenza) e poi la serie D. Il 30 maggio del 1976 quella splendida cavalcata causò anche uno dei più grandi esodi della storia calcistica siciliana: circa tremila tifosi bianconeri si recarono da Alcamo a Ragusa per seguire la partita che poi regalò la storica promozione in serie C.
Il trionfo arrivò grazie alla rete dell’attaccante Salvatore Falce. Questa la formazione che ottenne il salto tra i professionisti: Ferro, Todaro, Lo Porto, Cintura, Di Benedetto, Sposito, Falce, Garofalo, Vaccaro, Lo Manto e Billeci.
L’apice raggiunto dal calcio alcamese in quasi cento anni di storia, l’Alba Alcamo nacque infatti nel 1928, porta una prestigiosissima e inossidabile firma, quella del presidentissimo Giuseppe Lauria. In quel trionfo venne coadiuvato e sostenuto da imprenditoria, amministrazioni pubbliche e appassionati: un’intera cittadinanza che lavorava per la squadra del cuore.
Altri tempi, certamente, ma quei traguardi probabilmente non torneranno mai più. L’Alcamo rimase tra i professionisti, di lì a poco nacquero C1 e C2, fino al 1984 quando cominciò il declino e la squadra precipitò fino in Prima categoria. Quel campionato di serie C, conseguito in un fantastico pomeriggio del 30 maggio 1976, aveva ai nastri di partenza prestigiosissimi club che hanno poi raggiunto anche la serie A: Messina, Bari, Crotone, Reggina, Salernitana e Lecce. La squadra bianconera, descritta da una testata nazionale come la squadra dalle borse di cartone, riuscì anche a far sbancare il Totocalcio andando a vincere per uno a zero in casa della corazzata Bari dell’attaccante Penzo, poi passato alla Juve. Anche lì, come a Ragusa, a siglare la rete fu Salvatore Falce.