Domenica pomeriggio 15 settembre ero ospite a San Benedetto del Tronto su un Lungomare splendido. Dalla finestra aperta della camera d’albergo giungeva, prima con tono sommesso e poi sempre più forte e chiaro, il suono ritmico dei tamburi goliardici e dei cori gridati all’unisono a squarcia gola.
Mi son detto: vuoi vedere che il vento che soffia da nord porta fin qua l’entusiasmo della tifoseria del Lane di serie C della curva sud del “Menti”? Appena mi sono affacciato sul terrazzo mi è apparso, oltre la siepe di quell’ultimo orizzonte, il bellissimo Stadio Riviera delle Palme della Sanbenedettese. Ho considerato che in un luogo del genere e con quei tifosi ostinati, che non la smettevano un solo istante d’incitare i propri beniamini, la squadra rossoblù, che ricordavo a suo tempo in serie B, militasse ancora in un campionato professionistico d’alta classifica.
Ho controllato subito in internet e ho visto con sorpresa che si trattava, invece, del derby Sanbenedettese – Recanatese (il paese di Giacomo Leopardi). Dal boato che nel frattempo udivo, capivo che i “leoni rossoblù” nel “tempio del tifo” avevano appena segnato la rete del vantaggio. La partita è poi terminata 1 a 0 per la Samb.
Quello che mi ha stupito maggiormente è aver ammirato uno stadio bellissimo completamente coperto con una capienza di oltre 13.000 posti, ma soprattutto intuito che la squadra è incoraggiata calorosamente da una tifoseria che meriterebbe la serie A, nonostante la realtà releghi il club marchigiano addirittura in serie D. Considerazione finale sulle apprezzate tifoserie genuine, di squadre non miliardarie, che resistono con la loro storia lungo la penisola, isole comprese? Lanerossi Vicenza: non siamo solo noi… e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Giuseppe (Joe) Bonato