C’è una foto che pochi giorni fa Beppe Accardi, ex calciatore palermitano, oggi procuratore sportivo, ha rilanciato su Facebook: nello scatto si vede una formazione dell’Amat Palermo, nella quale a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 sono cresciuti fior di giocatori. “In questa squadra, almeno 3 hanno giocato in A vediamo chi li riconosce”, ha scritto Accardi. Sono Totò Schillaci, Beppe Accardi e Carmelo Mancuso.
Accardi prima ha sperato, oggi si è dovuto arrendere alla morte del vecchio compagno. E nel giorno della scomparsa del bomber del Cep, con un nuovo post, oltre a ricordare Totò, rievoca i tempi gloriosi in quel campo di via Leonardo da Vinci, parte alta, al confine tra Uditore, Passo di Rigano e Borgo Nuovo. In quel Louis Ribolla, poi diventato la scuola calcio del capocannoniere di Italia ’90.
“Caro Totò, purtroppo la partita più importante della tua vita, malgrado tu abbia lottato come un leone fino alla fine l’hai persa, con te se ne va una delle più belle storie che la nostra città abbia mai raccontato, sei stato e resterai il nostro eroe, ci hai dato lustro nel mondo, hai portato il nome della nostra terra in giro, sei stato e resterai l’orgoglio di noi siciliani”.
Accardi non è certamente fra i big che in queste ore stanno omaggiando Totò-gol, ma il ritratto che di lui offre l’ex difensore di Palermo, Licata e Alessandria, che ha militato in A con la Reggiana, è forse tra i più genuini. “Hai girato il mondo – continua Accardi – ma nella tua città hai vissuto, hai tenuto vivo il sogno di ogni ragazzino con la tua scuola calcio, che non è altro che la continuazione del percorso che tu hai iniziato in quel campo che tu quando hai smesso di giocare hai rivalutato dando a tanti ragazzini la possibilità di correre dietro a un sogno in quello stesso campo che aveva visto crescerti”.
E poi la sfilza di nomi mitici nella storia dell’Amat e del calcio siciliano: “Adesso sei andato a trovare coloro che ti hanno visto crescere e che ti hanno voluto bene come un figlio, ‘u zu Mario Falanga, maestro Chianello, Ferruzza il presidente, Scoglio che ha saputo capire il tuo vero valore, e tanti altri che ti vedevano divertirti dietro al pallone nella tua Amat”. Personaggi che anche Schillaci ha spesso citato nelle sue numerose interviste.
“Noi dell’Amat – conclude Accardi – ti porteremo eternamente nel cuore, sei rimasto il ragazzo umile di sempre, grazie Totò per averci regalato un sogno e per l’amicizia che abbiamo mantenuto nel tempo. Mi mancherai Totò, mancherai a tutti noi siciliani che grazie a te abbiamo gioito, sorriso, sognato, che tu possa riposare in pace e che quell’angelo che sei diventato possa vegliare sulla tua famiglia e su tutti noi, mi auguro che quel campo che ti ha visto nascere, crescere e dove hai deciso di aiutare i bambini con la tua scuola calcio possa essere ribattezzato Totò Schillaci”.