Con l’8 settembre e con un nuovo scalino è iniziato il campionato di Promozione per il Thiene. Perciò, oggi voglio mettere sugli scudi lo scatto fotografico che più rappresenta per la formazione rossonera il momento iconico della scorsa stagione: il gol decisivo per il sorpasso sul Monteviale.
Thiene che era andato sotto di un gol proprio all’inizio gara rischiando poi il 2 a 0 su un’incursione inarrestabile del numero 10 giallorosso avversario, tradito da un velenoso pallonetto oltre misura.
Nel secondo tempo la musica cambiava. Dopo il pareggio del difensore Luca Zuliani, con un perentorio colpo di testa su cross da calcio d’angolo, arrivava per i rossoneri il gran gol del terzino destro “alla Maggio”, Mario Palermo(al suo quarto centro) cristallizzato nella sequenza che ora vado a descrivere: il pallone s’insacca angolato in fondo alla rete, il portiere è a terra battuto, Mario fissa esultante l’istante vincente e sullo sfondo i ragazzi della panchina, l’allenatore, il vice e il massaggiatore del Thiene che si alzano all’unisono in uno sfogo liberatorio formando una catena di gioia esplosiva. Questa è una chiara raffigurazione dello spirito di squadra. Il terzo gol giungeva con la zampata felina di Sy Alioune, bomber appena entrato, sempre efficace a tener alto il gioco d’attacco con le sue persistenti incursioni thienesi, alleggerendo così la difesa. Gli ospiti accorciavano nel finale, ma il risultato era ormai consolidato: Thiene – Monteviale 3 a 2.
Un successo che sanciva il divario di 12 punti in classifica di differenza tra i rossoneri in testa e i giallorossi secondi in classifica. Le premesse per vincere il campionato e passare di categoria c’erano tutte, come poi son state confermate. La giornata era soleggiata e i terreno di gioco del nuovo stadio nella Cittadella dello Sport al Parco Sud, in ottime condizione.
Spettatori in questo scontro al vertice di classifica del girone C di Prima Categoria, circa 200. Come concludo questa mia breve nota di cronaca di un passato recente? Auspico che gli appassionati genuini ritornino a seguire il calcio dilettantistico in massa, con i figli e nipoti al seguito.
Sarà questo, forse, un modo per riappropriarsi di un “gioco” nazionale che un movimento “agonistico” con l’interesse esasperato per il dio denaro sta snaturando dai veri valori sportivi e sociali, sia dentro che fuori dal campo.
Giuseppe (Joe) Bonato