Il figlio del Gira
Set 7, 2024

Molti di voi avranno sentito parlare di Costante Girardengo, grande campione del ciclismo cui è anche dedicata una famosa canzone di De Gregori. Meno noto è il fatto che suo figlio Ettore è stato un giocatore. Aitante terzino (179 centimetri di altezza per 78 chili), è cresciuto nell’Alessandria, con cui tuttavia non scese mai in campo in competizioni ufficiali. Ha militato nella Cremonese 1937-’38, collezionando 19 presenze e realizzando anche due gol. Il suo debutto in grigiorosso  fu a Vercelli, il 2 gennaio 1938, nella partita Pro Vercelli-Cremonese 0-0. Nel prosieguo del campionato si fece notare dal Milan che l’anno dopo lo fece debuttare in Serie A. Alla fine collezionò una sola presenza, quella in Bari-Milan 2-1.

Ettore Girardngo nell’Alessandria (a sinistra) e nelle riserve del Milan (immagini tratte da “Il Calcio Illustrato”, archivio Magliarosssonera.it)

Scoppiata la guerra venne catturato come militare e trascorse oltre quattro anni in prigionia, un’ esperienza  che giudicò “terribile”.

Nella Cremonese (a destra) insieme al portiere Compiani e al terzino sinistro Trovati (immagine tratta dalla “Gazzetta della domenica” del 27 marzo 1938)
Sempre alla Cremonese, ritratto con Valentino Sala

Come detto, era figlio del Campionissimo di ciclismo, per cui inevitabilmente rimase famoso più per il cognome altisonante che per le sue gesta pedatorie, venendo così relegato nel campionato delle Riserve rossonere, pero poi girovagare per le serie minori con il Dopolavoro Ilva Novi Ligure, il Bolzaneto, l’Asti, la Novese e la Castelnovese, senza tuttavia riuscire a sfondare e ripercorrere le orme di quel padre tanto famoso, terminando la sua carriera agonistica nella stagione 1952-‘53.

Trio difensivo milanista

Si occupò quindi della fabbrica di biciclette fondata dal padre ad Alessandria, e morì improvvisamente nel 1993, a 75 anni.

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