Si è soliti dire che l’Hellas Verona ha avuto una buona tradizione di portieri, e Franco Superchi merita sicuramente un posto d’onore fra i più forti numero uno che hanno indossato la maglia gialloblu. Superchi ha attraversato quasi 20 anni di storia calcistica italiana, aprendo la propria carriera in serie A con uno scudetto alla Fiorentina e chiudendola a 39 anni con uno scudetto alla Roma, anche se da riserva di Tancredi.
Dopo gli esordi in C nella Tevere Roma, approda nella stagione 1964-65 alla Fiorentina dove in porta c’è un certo Enrico Albertosi e, dopo un paio di stagioni di apprendistato, debutta in A nel novembre del 1967 contro la Juventus a Torino, all’età di 23 anni. Un esordio non precocissimo, ma dopo le 7 presenze del campionato 1967-68 Superchi eredita il posto da titolare di Albertosi che nel frattempo si è trasferito a Cagliari. Alla prima stagione da titolare è subito scudetto: nell’anno in cui il Verona gioca il suo secondo campionato della storia in serie A, la Fiorentina vince il titolo proprio davanti al Cagliari e al Milan. Superchi contribuisce allo scudetto viola con un campionato clamoroso, al punto che fra gli addetti ai lavori molti lo vedono destinato a competere con Dino Zoff per il posto da titolare in Nazionale.
Qualità acrobatiche fuori dalla norma, gesti atletici che regalano molto allo spettacolo: queste le caratteristiche del «primo» Superchi, che forse sono le stesse che ne limitano il rendimento nelle successive stagioni in viola dove, eccedendo nella spettacolarità, commette anche qualche errore che gli preclude la strada azzurra. La Fiorentina non ripete più lo strepitoso campionato 68-69, anche se si attesta come squadra di medio – alta classifica, a parte la stagione 70-71 dove rischia la retrocessione. Nell’estate del 1976 la Fiorentina decide di affidare i pali della porta al giovane Mattolini, e Superchi arriva a Verona alla corte di Valcareggi. Lo vorrebbe l’Inter ma l’ambiziosa dirigenza viola, memore dei successi avuti da Sarti e Albertosi una volta ceduti, preferiscono darlo a una squadra che non lotterà per lo scudetto. Al Verona Superchi arriva quindi all’età di 32 anni, con alle spalle già 8 stagioni da titolare e 227 presenze in serie A. Non è più il portiere acrobatico e spettacolare degli esordi, ma un veterano con un gran senso della posizione fra i pali, e il tempismo nelle uscite. Quando serve, tuttavia, è ancora capace di volare da un palo all’altro con efficacia. A Verona rimane 4 stagioni, durante le quali vive anche la retrocessione del campionato 78-79. Nel disastro di quella stagione il portiere gialloblu è comunque uno dei più positivi, sempre una certezza. La stagione 1979-80 è la sua quarta e ultima a Verona, nonché la sua unica di serie B. A 36 anni passa alla Roma, dove farà da spalla a Franco Tancredi, togliendosi la soddisfazione di vincere lo scudetto nella stagione 1982-83, meritandosi il gettone di presenza nella passerella finale all’Olimpico contro il Torino.
Nelle 3 stagioni di serie A con il Verona, Superchi affronta 14 rigori, di cui 11 realizzati, 1 solo parato a un certo Gianni Rivera in Milan – Verona 1-1 dell’8 gennaio 1978, e 2 falliti (da De Ponti dell’Avellino e Galbiati della Fiorentina nella stagione 1978-79). A Verona Superchi stabilisce un piccolo record: sempre presente nelle 3 stagioni in serie A, per un totale di 90 partite consecutive in maglia gialloblu senza mai un’assenza.
Fonte Hellastory