Il brutto pesce d’aprile
Ago 20, 2024

Le battute del 1 aprile a volte sanno di pesce marcio. Giorgio Chinaglia è morto il 1 aprile 2012 in Florida all’età di 65 anni. L’ex nazionale italiano, quattordici presenze in nazionale, soffriva da tempo di problemi cardiaci. Dopo il ricovero ospedaliero dei giorni precedenti, il cuore ha finalmente ceduto all’uomo che in campo non ha mai mancato di darlo, partecipando così attivamente al primo scudetto della Lazio (1974) con il titolo di capocannoniere della stagione.

Chinaglia nella Lazio, esulta dopo un gol

Consacrazione per l’attaccante italiano, che ottenne così il suo unico trofeo nello Stivale, dopo gli esordi anonimi in Galles dove ha trascorso tutta la sua giovinezza prima di tornare in patria in club di second’ordine (Massese e Internapoli). Avvistato dai dirigenti della Lazio, Giorgio Chinaglia arrivò a Roma alla fine degli anni Sessanta e si rivelò con la maglia della Lazio.

“Long John” in nazionale. Sullo sfondo Dino Zoff

Nonostante i risultati a volte altalenanti del club romano, Chinaglia mette in campo il suo coraggio – segna 98 gol in 209 presenze – gioca con il cuore e mostra il suo carattere (sporco) anche quando si sente attaccato. Scelto per la prima volta in nazionale nel 1972, il 21 giugno contro la Bulgaria mentre la Lazio militava allora in Serie B, Chinaglia due anni dopo partecipò a WM 74. Un Mondiale disastroso per l’Italia e per Giorgio, che litiga con coach Valcareggi. Bandito dalla A, Chinaglia non tardò a diventarlo nel suo club, soprattutto perché Maestrelli, suo allenatore e mentore alla Lazio, fu vittima della malattia che lo portò alla morte.

Insieme alla prima moglie Connie

Divenuto un emarginato nonostante i tanti servigi resi ai laziali, Giorgio volò negli States per raggiungere Pelé ai Cosmos New York e la famiglia: il cognato è Mike Rash, giocatore di hockey statunitense di origine italiana e medaglia d’oro al i Giochi Olimpici di Lake Placid, Long John sposò la sorella Connie.

Il campionato NASL è disco-funky. E Chinaglia pone gli standard del genere in cima alle hit. Eletto MVP dell’anno 1981, capocannoniere del campionato per cinque volte (1976, ‘78, ‘80, ‘81 e ‘82), Giorgio ha vinto anche quattro titoli (1977, ‘78, ‘80 e ‘82) in sette anni di presenza, dal 1976 all’83). A fine carriera Chinaglia tenta il ritorno in Italia e assume la presidenza della Lazio.

Nei Cosmos stellari

Presentato all’epoca come il salvatore del club in cattive condizioni, lasciò la nave nel 1985 e visse poi tra l’Italia e gli Stati Uniti prima di lasciarsi coinvolgere negli affari di un’altra famiglia, questa volta molto estesa: la camorra.

Accusato di riciclaggio di denaro, estorsione e insider trading, Giorgio Chinaglia ha lottato contro la giustizia a metà degli anni 2000 e la sua salute indebolita dagli affari. Fino a al brutto pesce nell’aprile 2012. Il soprano non c’è più.

Mario Bocchio

– fine –

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