Alan Sunderland è stato incredibilmente fortunato a nascere il 1 luglio 1953 a Conisbrough, dall’altra parte della Manica. In Francia avrebbe potuto diventare Alan Sochaux o Valenciennes o Alan prima di Guingamp, il che è peggio. Non molto rock’n’roll (anche se Sunderland…) soprattutto quando ti colpisce in testa la parrucca di Marie-Paule Belle. Un look di mare, sesso e sun…derland che ha portato nel Regno prima con i Wolverhampton Wolves (1971-7’7) – Alan è un vero lupo dentro e fuori dal campo – poi all’Arsenal (1977-‘84) e infine all’Ipswich. Città in cui la sua carriera subì un duro colpo (1984-‘86) prima di fermarsi a Derry City.
Non è il modo migliore per un inglese di godersi una pensione serena dopo una carriera professionale. Alan Sunderland è un uomo di coppa – le porta bene – e ha vinto gli unici trofei della sua carriera in questa categoria: la Coppa di Lega con il Wolverhampton Wanderers (1974) e la FA Cup con l’Arsenal (1979). Il giorno più felice della sua vita da quando è stato lui a battere il Manchester United.
L’Arsenal stava vincendo contro lo United per 2-0 con i gol di Brian Talbot e Frank Stapleton, e a cinque minuti dalla fine la vittoria sembrava in mano ai Gunners. Il Manchester United invece segnò due volte nell’arco di tre minuti, con i gol di Gordon McQueen e Sammy McIlroy, e incombevano i tempi supplementari.
Nell’ultimo minuto di gioco, l’Arsenal tentò un ultimo attacco; Liam Brady passò la palla a Graham Rix sulla fascia sinistra, e crossò. Sunderland segnò sul cross. Sul filo di lana. Sunderland restò all’Arsenal per altri cinque anni, formando una forte coppia d’attacco con Frank Stapleton.
Quella coppa fu una vittoria di merito per il crespo attaccante, premiato con un’unica selezione con i Tre Leoni – il 31 maggio 1980 contro l’Australia – che onora con la sua criniera al vento. Successivamente, Alan si arricciò i baffi e aprì un pub a Ipswich, poi andò a Malta per iniziare la carriera da allenatore e mettere ordine nelle sue idee.
Mario Bocchio