Gli anni d’oro del Verbania
Ago 9, 2024

Costituitosi nel 1959 a seguito della fusione di due preesistenti club (la Verbania Sportiva e la Società Sportiva Libertas Pallanza), il Verbania Calcio vanta quali maggiori successi sette partecipazioni consecutive al campionato di Serie C tra il 1966 e il 1973 (ove il miglior risultato è costituito dal quinto posto nel girone A nella stagione 1967-’68).
Il 4 luglio 1965 si disputa l’ultimo atto degli spareggi-promozione validi per il salto in Serie D che oppone il Verbania, padrone di casa e favorito, al Ponzone. Acclamato da 3.000 tifosi esultanti e all’attenzione dell’ex Ct della Nazionale Italiana Vittorio Pozzo, il Verbania surclassa gli avversari con un netto 3-0 e a soli sei anni dalla rifondazione, raggiunge la “porta del professionismo”.

La “rosa” del Verbania nella stagione 1966-’67

Nell’estate del 1965 viene chiamato alla guida della neopromossa squadra l’allenatore Livio Bussi.

L’organico a sua disposizione è molto competitivo e con gli ulteriori innesti di Mariani dal Legnano, Pastrello e Calvi, il Verbania domina anche il girone B del campionato di Serie D 1965-‘66, staccando di 5 punti la Lilion Snia Varedo, diretta inseguitrice. Così ad un solo anno di distanza si ripete la festa: il 22 maggio 1966 infatti, ottenuta la vittoria sul Bolzano per 2-0 e il primato in testa al girone, il Verbania raggiunge la seconda promozione consecutiva, ma in questa occasione, per la prima volta dalla fondazione del “nuovo” club, i biancocerchiati ottengono un posto tra i professionisti.

Il Verbania 1971-’72. Nella formazione si riconoscono Osvaldo Bagnoli e Roberto “Faina” Salvadori


A partire dalla stagione 1966-‘67 il Verbania gioca in Serie C, categoria nella quale militerà per sette stagioni, durante le quali incontrerà squadre dal glorioso passato e dal grande avvenire, quali Como, Cremonese, Parma, Piacenza, Pro Patria, Reggiana, Treviso, Triestina, Udinese e Venezia. Il periodo dal 1965 al 1973, verrà senz’altro ricordato come il migliore del calcio verbanese. Nel 1967-‘68 ottiene un quinto posto e 41 punti (miglior risultato di sempre per il club), con Migliorati a segno 11 volte, Osvaldo Bagnoli in cabina di regia (135 presenze in campionato dal 1969 al 1973) e la grande classe di Ivan Romanzini al servizio della squadra. Bagnoli inizia a studiare da tecnico e nell’estate del 1970 consiglia alla dirigenza un giovane allenatore, uno dei primi profeti della zona applicata al calcio, l’allora trentaquattrenne Giuseppe Marchioro, all’esordio con l’incarico di primo allenatore, dopo le esperienze da vice con Nils Liedholm e Luigi Radice.


Due rare istantanee di Verbania-Derthona 2-0 nel campionato di Serie C 1969-’70

Nella stagione 1970-‘71 il Verbania ottiene una tranquilla salvezza e il 14º posto nel proprio girone (con all’attivo ben 17 pareggi); l’anno seguente la rosa viene rinforzata su indicazioni di Marchioro con giovani di valore, molti dei quali destinati a carriere fruttuose in Serie A e Serie B, che trascinano il Verbania al 6º posto finale nel girone di competenza. Tra i protagonisti ci sono Roberto Salvadori (poi vincitore di uno scudetto col Torino), Mario Guidetti (la cui carriera continuerà a Vicenza, Napoli e Verona), Egidio Calloni (in prestito dal Varese, poi militante al Milan e al Palermo) che quell’anno collezionerà 38 presenze e 15 reti, Cesare Butti (futuro giocatore di Cagliari e Torino), Crugnola, Perego, Fusaro (futuro Varese) e Adelmo Paris (Bologna).


Nell’estate del 1972 Marchioro lascia il Verbania per passare all’Alessandria e porta con sé Salvadori, mentre Calloni chiude il periodo di prestito tornando a Varese e Guidetti si trasferisce al Piacenza. La stagione 1972-‘73 vedrà i biancocerchiati scarsamente prestanti e si concluderà con la retrocessione in Serie D: il 17 giugno 1973 il Verbania si congeda dalla Serie C allo Stadio dei Pini perdendo contro il Parma, che grazie a tale risultato si garantisce la promozione in Serie B. Al termine dell’annata Osvaldo Bagnoli, ormai trentottenne, lascia il calcio giocato e inizia la sua carriera di allenatore con la Solbiatese, mentre il diciannovenne Adelmo Paris inizia la sua lunga militanza al Bologna.
Sul finire della prima metà degli anni 1970 a rendere ancora più difficoltosa l’attività del club interviene l’onerosa situazione debitoria, che contribuisce allo scarso rendimento del Verbania nella stagione 1973-‘74, ove inanella la seconda retrocessione di fila.

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