I tifosi lo chiamavano, dalla difesa accorreva a calciare le punizioni
Ago 5, 2024

La scomparsa di Sergio Codognato ha lasciato un vuoto enorme nel mondo calcistico trentino. Ma non solo, perché l’ex calciatore e allenatore nato in provincia di Milano ma da decenni trentino d’adozione, viene ricordato in queste ore in tutta la Penisola con attestati di stima che arrivano da ogni parte d’Italia.

Codognato nell’Inter

Soprattutto da Cosenza, dove “Pantera”, arcigno difensore centrale dalle ottime doti tecniche e abilissimo sui calci piazzati, aveva militato dal 1970 al 1977, totalizzando 198 presenze, impreziosite da 24 reti, diventando capitano e “bandiera” della formazione calabrese.

in alto, in senso orario: nel Catania, nell’Alessandria, nel Modena, nella Salernitana e nel Cosenza

A ruota della società, sono veramente tantissimi i tifosi del Cosenza che hanno ricordato Codognato, scomparso a Gorizia, dove risiedeva da un anno, celebrato come uno dei “grandi” della storia del sodalizio calabrese.

Calciava delle vere e proprie punizioni-bomba che molto spesso gonfiavano le reti avversarie. E naturalmente era il rigorista della squadra. Indimenticabile l’urlo “della tribuna B “Sergio, Sergio” quando dalla difesa accorreva a calciare le punizioni.

Ma non solo, perché “Pantera”, viene ricordato anche dai supporters di Catania (dove giocò nell’annata 1964-‘65, in serie A), Salernitana (serie B, 1966-‘67) e Modena (serie B, 1968-‘69). A Catania era arrivato direttamente dall’Inter dove, nella stagione precedente, aveva vestito la maglia della prima squadra, scendendo in campo in diverse circostanze: l’Inter arrivò primo in campionato con gli stessi punti del Bologna, che s’impose allo spareggio.

Sergio Codognato nel Trento

La stagione dei nerazzurri fu però ugualmente trionfale, perché il 27 maggio 1964 i nerazzurri conquistarono la Coppa dei Campioni, piegando in finale il Real Madrid per 3 a 1 grazie alla doppietta di Mazzola e alla rete di Milani. Nella carriera di Codognato figurano anche Alessandria, Ravenna e Torres. Vastissimo, ovviamente, il cordoglio in Trentino, dove Sergio era una vera e propria “istituzione” calcistica.

A cominciare dal Trento: dal 1976 al ‘78 indossò la maglia aquilotta, vincendo anche la serie D, per poi guidare la prima squadra in serie C2.

Condividi su: