In uno dei pirmi articoli di giornale che, nell’estate 1990, presentavano ai lettori italiani il nuovo portiere del Parma, il brasiliano Claudio Taffarel, si raccontava di come il biondo numero 1 carioca avesse in realtà iniziato la sua attività agonistica come giocatore di pallavolo. Taffarel veniva così presentato come uno che con le mani, in ogni caso, ci sapeva fare. L’approdo in quel di Parma del portiere brasiliano generò non poca curiosità equamente condivisa tra sostenitori ed addetti ai lavori. Detta in tutta sincerità non è che la nomea dei portieri brasiliani, all’epoca, fosse particolarmente considerata in ambito internazionale.
Spesso usato come luogo comune il nome e il ricordo del disastroso numero 1 carioca ai tempi del Mundial 1982, il “mitologico” Valdir Peres, si agitavano come fantasmi addensando sul giovane Taffarel oscuri presagi. In realtà le cose andarono ben diversamente e l’approdo del portiere brasiliano in quel di Parma coincise con alcune vittorie “storiche” del club emiliano, come la Coppa Italia vinta nella stagione 1991-‘92 e la conseguente vittoria della Coppa delle Coppe del 1992-‘93. L’esordio in Serie A (come viene ricordato su “Alla fine del primo tempo”) il 9 settembre 1990 al Tardini di Parma contro la Juventus si chiuse con una sconfitta per 2 reti ad 1 ma il portiere brasiliano, ad appena 24 anni, già fece intravedere buone cose. Portiere poco propenso al volo spettacolare e titolare di uno stile molto sobrio ed essenziale Taffarel fu anche uno straordinario para-rigori e conquistò il cuore dei tifosi emiliani in breve tempo.
Nelle prime due stagioni passate a Parma Taffarel fu titolare indiscusso e giocò tutte dei due tornei da titolare. Nella stagione 1992-‘93 dovette concedere spazio al suo secondo, Marco Ballotta, e così, visto che ormai la fiducia del tecnico Nevio Scala sembrava sempre più orientata verso l’italiano, nella stagione 1993-‘94 Taffarel lasciò il Parma per andare a difendere i pali della Reggiana neo-promossa in serie A.
Per ironia della sorte, proprio a Parma, proveniente dalla Reggiana, in una sorta di passaggio di consegne era approdato l’astro nascente tra i portieri italiani: Luca Bucci. La Reggiana, con il contributo del portiere brasiliano, nella primavera del 1994 si salvò in extremis dalla retrocessione in serie B. Tuttavia l’avventura del portiere brasiliano con gli emiliani si esaurì al termine di quella tribolata stagione.
Neanche il tempo di festeggiare la salvezza che i guantoni del portiere brasiliano erano già pronti per altre e ben più impegnative parate: l’estate del 1994 fu quella dei Mondiali di Calcio negli States. L’estate della consacrazione definitiva del talento del portiere brasiliano. Titolare fisso della maglia numero 1 della nazionale carioca, già dal 1988, Taffarel vide compiersi il suo destino sportivo il 17 luglio di quel 1994 allorchè con le sue parate ai calci di rigore contribuì a portare il Brasile sul tetto del mondo. Quel giorno lì (che molti di noi tifosi azzurri ricordano bene, qui era notte e piovigginava) Claudio Andrè Taffarel entrò di diritto nella storia del calcio mondiale. Un eroe del popolo brasiliano.