Ci sono giocatori che rappresentano un pezzo di storia del calcio. Fenomeni, da Maradona a Pelè, da Ronaldo a Messi. Poi ci sono quelli come Renè Higuita che pur non essendo stati fenomeni hanno un posto fisso nel pantheon del Fútbol. Lui che ha cambiato il ruolo del portiere. Numero 1 bizzarro, nel look e nelle movenze, nell’interpretazione dello stare tra i pali, quando ci stava… Il primo vero portiere moderno. Il suo nome per intero, all’anagrafe colombiana è José René Higuita Zapata, nato a Medellín, il 27 agosto 1966. Nasce calcisticamente attaccante, nemmeno tanto scarso raccontano i suoi primi osservatori. Ed è proprio in questi suoi inizi giovanili che impara a tenere il pallone tra i piedi.
Poi un giorno il portiere della sua squadra si infortuna, lui va in porta e non uscirà più, cioè ne uscirà continuamente, sempre palla al piede interpretando a suo modo il ruolo del portiere, giocando molto con i piedi, e calciando i rigori, cosa ancora molto inusuale nei primi anni ’90. Nonostante sia stato un portiere di fama internazionale Higuita non ha mai varcato i confini nazionali giocando sempre in Colombia, verso la fine della sua lunghissima carriera (si è ritirato nel 2007 a 43 anni), ha disputato qualche campionato in Messico, Ecuador e Venezuela. In carriera, numeri non sempre ufficiali alla mano, gli vengono attribuiti quasi 50 reti, 3 gol anche con la maglia della Colombia.
A livello di club il suo anno d’oro è stato il 1989 difendendo i pali dell’Atlético Nacional de Medellin. Protagonista di una memorabile cavalcata in Copa Libertadores, fino alla vittoria ai rigori in finale contro i paraguayani dell’Olimpia Asunciòn. Ovviamente è Higuita-show, con il portiere che non solo para quattro tiri dal dischetto, ma ne realizza anche uno. Si spalanca la porta della finale di Coppa Intercontinentale, all’epoca si giocava in gara secca, a Tokyo.
Avversario fu il Milan di Arrigo Sacchi. Dopo aver chiuso la porta per diverse occasioni a Van Basten, Gullit e compagni, Higuita dovette arrendersi nei supplementari alla punizione chirurgica di Chicco Evani. Ma Renè ha disputato anche i Mondiali con la maglia della sua nazionale, la Colombia. Protagonista a Italia ’90. Para un rigore alla Jugoslavia, ferma quasi da solo la Germania futura campione del mondo.
Ma la sua intraprendenza lo tradì: negli ottavi di finale contro l’altrettanto sorprendente Camerun, nei tempi supplementari, dopo aver scambiato con un compagno di squadra sulla propria trequarti sbagliò il controllo, tentò di dribblare l’eterno Roger Milla ma finì col perdere il pallone e fu infilato per la rete che sancì l’eliminazione dei Cafeteros. Un’altra perla che ha regalato Higuita è stato sicuramente il gesto compiuto nell’amichevole del ’96 Inghilterra-Colombia, conclusasi sullo 0-0 nel mitico stadio di Wembley: l’inglese Jamie Redknapp tenta un tiro velleitario dalla distanza, la parabola è centrale, la palla si alza e poi si abbassa. Higuita potrebbe andare in presa senza problemi ed invece compie la genialata: getta il corpo in avanti, alza le gambe alle sue spalle di slancio e colpisce il pallone con i talloni uniti. Più facile a vedersi che a scriverlo.
È il colpo dello Scorpione, gli garantirà l’eternità nel mondo del calcio. Higuita non ha mai nascosto i suoi rapporti con il signore assoluto dei narcos colombiani Pablo Escobàr, Che andrà a trovare anche in carcere. “Avevo libero accesso alla sua splendida villa, frequentavo le sue feste ed ero uno dei pochi che entrava senza alcuna scorta” ha sempre ripetuto candidamente.
Nel 1993 addirittura fu arrestato perché fece da mediatore in un sequestro senza avvisare la polizia, rimanendo in carcere per sette mesi.
Proprio a causa di questa detenzione sarà costretto a saltare il Mondiale di Usa ’94. Nel 2004 venne poi trovato positivo alla cocaina in un test antidoping, mentre disputava il campionato ecuadoregno.
Dopo il ritiro dal calcio ha fatto un po’ di tutto. Non solo nel mondo del calcio dove ha svolto il ruolo di preparatore dei portieri, tra le varie esperienze, con il Real Valladolid in Spagna e in Arabia Saudita con l’Al-Nassr fino al ritorno a casa, al Nacional de Medellín.
Nel 2005 ha partecipato all’Isola dei Famosi colombiana. Nel 2011 si è candidato a sindaco di Guarne, un piccolo comune vicino a Medellín. Oggi Higuita frequenta i salotti televisivi colombiani come opinionista, lo si vede spesso come ambasciatore del calcio del suo paese in vecchie rimpatriate con i campioni colombiani di allora, da Asprilla a Valderrama.