22 giugno 1986. Sono passati 38 anni esatti dal quarto di finale mondiale consegnato alla leggenda del calcio, quello in cui Diego Armando Maradona divenne D10S grazie al gol del secolo e a quello di mano contro gli odiati rivali inglesi. Una partita storica, incredibile che ebbe un solo protagonista: Maradona, appunto.
Capace prima di sbloccare il risultato a inizio ripresa, beffando Peter Shilton con un tocco di mano non rilevato dall’arbitro, il tunisino Ali Bin Nasser (“Il gol? Un po’ con la testa di Maradona e un altro po’ con la mano di Dio“, dirà poi il numero 10 in conferenza stampa), e poi di mandare in estasi lo stadio Azteca di Città del Messico quattro minuti più tardi con una leggendaria serpentina cominciata da centrocampo e conclusa quasi in porta con il pallone, dopo aver saltato cinque inglesi fra cui il portiere. Il gol del secolo, secondo la Fifa, tutta l’essenza di Maradona in meno di cinque minuti.
L’ex centrocampista dell’Inghilterra Steve Hodge ha detto che l’iconica maglia dell’Argentina di Diego Maradona indossata nei quarti di finale della Coppa del Mondo 1986, quella della Mano de Dios e del Gol del secolo appunto, non è in vendita. Il 61enne inglese ottenne la maglia scambiandola con El Pibe de Oro nel tunnel, al termine di quella storica partita. Il cimelio è ora esposto al National Football Museum di Manchester e secondo le stime degli esperti il valore potrebbe aggirarsi intorno ai due milioni di euro.
“L’ho avuta per 34 anni e non ho mai provato a venderla – ha dichiarato Hodge alla BBC Radio Nottingham – Mi piace averla. Ha un incredibile valore sentimentale“. Ricordando quello storico quarto di finale di Coppa del Mondo allo stadio Azteca, l’inglese ammette: “Sì, Maradona ci ha fatto del male nel 1986 ma da ogni angolo del globo era rispettato e la gente apprezzava il suo genio. Quella partita non sarà mai dimenticata nella storia del calcio“.
Fu proprio Hodge ad effettuare il retropassaggio verso il portiere Peter Shilton, che Maradona intercettò con la Mano di Dio: “Non l’ho mai incolpato per quel tocco di mano. Non una volta. Era irregolare, ma chiunque abbia giocato a calcio sa che ci provi di tanto in tanto“.