Con la morte nel 2022, del presidentissimo Salvatore Gaglione non possono non tornare alla mente i mitici anni Settanta, quel decennio della grande Turris che arrivò addirittura a sfiorare la Serie B. Il tutto grazie alla visione e alla grande organizzazione dell’ingegner Gaglione che seppe costruire prima di tutto una dirigenza estremamente solida, risultati che resero alla squadra di Torre del Greco l’etichetta di “Juventus della Serie C”.
La stagione 1969-‘70 si concluse con il primo posto dell’Associazione Polisportiva Turris in Serie D, ma la promozione in Serie C fu negata a causa di un presunto illecito commesso da un ex giocatore dei corallini, Sommella, che avrebbe promesso al Castrovillari un premio in denaro se avesse battuto il Savoia. Furono così gli oplontini a essere promossi d’ufficio nella serie superiore, una decisione ingiusta che spinse l’allora presidente Di Maio a dimettersi.
Fece così il proprio ingresso Salvatore Gaglione, inaugurando il decennio più bello della storia della Turris. La squadra fu affidata all’allenatore Maurizio Bruno. La stagione 1970-‘71 si concluse con la vittoria di un campionato dominato, un trionfo di 50 punti con 12 vittorie ed altrettanti pareggi, solo tre sconfitte. La stagione seguente vide solo un nuovo innesto tra i giocatori, per un ottavo posto finale molto soddisfacente visto che si trattava del primo anno in Serie C.
Nella stagione 1972-‘73 la Turris fu affidata a Giacomo Losi, ex capitano della Roma con 11 presenze nella nazionale italiana. Un grande nome per una grande formazione che vide l’arrivo di giocatori del calibro di Andreuzza, Arbitrio, Medeot, Bruno, Caocci, Giani, Iancarelli, Pescosolido. La formazione corallina arrivò terza alle spalle di Avellino e Lecce, squadre che rappresentavano capoluoghi di provincia ed aspiravano a ben altri palcoscenici. Gli irpini, in particolare, diedero vita a loro volta a una grande parentesi della propria storia con la storica promozione in Serie A nel 1978, dove rimasero per un decennio.
L’anno successivo un altro cambio di allenatore con il giungere di De Grandi: la stagione 1973-‘74 si concluse con un quinto posto e la Semifinale di Coppa Italia Semiprofessionisti. Nella stagione 1974-‘75 ritornò il tecnico Maurizio Bruno e fu acquistato Fiorillo, destinato a diventare per anni simbolo della squadra. L’epilogo del campionato fu sfortunato a causa di un dodicesimo posto, ma diede molte soddisfazioni sul piano tecnico del gioco. Nel 1975 la squadra cambiò nome in Associazione Calcio Turris.
Stesso copione nel 1975-‘76, ma con alla guida Ezio Volpi. Il campionato 1976-‘77 vide l’arrivo a Torre del Greco di Greco e Pari dal Torino, Jacoboni dal Lecce, Rossi dal Barletta, Ranieri e Barone dal Parma, Albano dal Napoli e Bertagna. L’obiettivo era raggiungere finalmente la Serie B, ma la Turris terminò settima in campionato.
Nella stagione 1977-‘78 la Serie C fu modificata con la creazione della Serie C1, per rientrarci la Turris doveva arrivare tra le prime dodici: l’obiettivo fu raggiunto e i corallini si assicurarono la presenza in quella che era a tutti gli effetti una sorta di Serie B2, viste le squadre partecipanti, tra cui Pisa, Catania, Reggina, Salernitana, Empoli, Arezzo, Livorno, Lucchese. Nel 1978-‘79 giunse quattordicesima nel girone B della Serie C1, una salvezza di pregio date le partecipanti estremamente forti: a metà campionato l’allenatore Chiricallo fu sostituito da Giulio Lopez. La formazione non era affatto scarsa, anzi.
Si era trattato di una evidente stagione sotto tono, come quelle che capitano anche alle grandissime squadre, eppure al suo termine Salvatore Gaglione rassegnò le dimissioni a causa delle contestazioni di alcuni tifosi. Questi avevano certamente perso di vista i risultati raggiunti nel decennio, confrontati ad una storia precedente che non era mai stata così esaltante.
Dopo un settimo posto nella stagione 1979-‘80 giunse dunque la retrocessione in Serie C2 l’anno successivo. Negli anni Ottanta i tifosi della Turris poterono solo ricordare gli anni gloriosi di Gaglione, essendo costretti ad una permanenza in categoria senza veri e propri exploit degnissimi di nota.
Fonti: “La storia della Turris” su Torreomnia.it, consultato il 2 agosto 2022