Quasi quarantotto anni e un giorno fa, il 4 novembre 1976, la Soresinese alzò la Coppa “Ottorino Barassi” il trofeo anglo-italiano dei dilettanti che vedeva di fronte i vincitori della Coppa Italia Dilettanti ai detentori dell’omologa competizione d’oltremanica. Avversari dei rossoblù, gli inglesi del Tilbury Football Club, club dell’Essex ai confini con la contea della Grande Londra.
Dopo un pareggio strappato a Londra nel match d’andata, la Soresinese si impose ai rigori (dopo un ulteriore 1-1) nella gara di ritorno a Soresina. A premiare i rossoblù fu il presidente dell’UEFA e vicepresidente della FIFA Artemio Franchi.
Ma facciamo un passo indietro. Per il Campionato 1975-‘76 il presidente Cav. Pietro Triboldi attuò un ulteriore rafforzamento della squadra nel tentativo di conquistare la serie D. Il girone di andata confermò le speranze iniziali: la Soresinese giunse al giro di boa a 20 punti con due partite in meno, dietro all’Abbiategrasso con una sola partita da recuperare. Il girone di ritorno iniziò però in modo negativo e alcuni infortuni accentuarono il difficile momento della squadra che stentava a ritrovare il gioco e gli schemi a lei consueti. La Soresinese aveva tuttavia la possibilità di reinserirsi nella lotta per la vittoria finale vincendo le due partite di recupero, ma le speranze si infransero in gran parte con la rocambolesca sconfitta casalinga per 5-4 contro la Pontolliese dopo che i rossoblu conducevano per 3-1. Era il segno di un malessere generale della squadra che portò il 24 Aprile al cambio della guida tecnica: Aristide Guarneri, il giocatore della Grande Inter, lasciò e gli subentrava come allenatore-calciatore Tarcisio Cantoni, ma il campionato era ormai compromesso e la Soresinese chiuse mestamente al terzo posto con 35 punti.
Rassegna stampa dell’epoca
Nella stessa stagione il cammino di Coppa Italia, fu invece esaltante: la Soresinese superò prima il Lumezzane con un 3-0 casalingo ed un 0-1 in trasferta, poi il forte Jesolo con un pareggio 1-1 in laguna ed una vittoria per 2-1 a Soresina e quindi il Rufina con una vittoria casalinga per 3-0 ed una ininfluente sconfitta esterna per 3-1. Nei sedicesimi di finale l’ostacolo era rappresentato dal Mira che veniva superato con un’emozionante vittoria esterna per 3-2 ed una sconfitta per 1-0 al Civico. Negli ottavi era poi il turno dei toscani del Castellina che battevano i rossoblu in Chianti per 1-0, ma dovettero soccombere a Soresina per effetto di un secco 3-0. Nei quarti di finale il Sile Lucatello faceva tremare i soresinesi imponendo loro il pareggio casalingo per 1-1, ma una squadra rigenerata riusciva a strappare lo stesso risultato a Quarto d’Altino e passava il turno. In semifinale ecco la Scafatese superata in casa per 1-0 al termine di una strana partita, quindi la Soresinese riusciva a non farsi intimorire dalla folla di scalmanati presenti per la gara di ritorno e perdendo di misura per 2-1 si guadagnava il biglietto di accesso per la gara di finale con la Stezzanese.
Il trionfo nella finale allo Stadio Olimpico di Roma del 29 giugno 1976 suggellava un’intera annata sportiva: con un gol di Degani nella ripresa i bergamaschi erano domati e la Coppa Italia prendeva l’autobus per Soresina insieme a tutta la squadra, attesa, per i meritati festeggiamenti, dalla folla che gremiva le vie del centro al punto da rendere necessario il blocco alle auto nella strada dinnanzi al Bar Italia.
In conseguenza della vittoria della Coppa Italia, la stagione successiva la Soresinese fu impegnata a contendere il Trofeo Barassi al Tilburly, squadra dei Docks di Londra. Nella partita di andata in Inghilterra, come detto, i rossoblu riuscirono ad impattare per 1-1 dopo una gara maschia, tutto cuore e grinta, gettando le premesse per la conquista del trofeo al ritorno. Si giocò a Soresina il 4 novembre del 1976, in una giornata infernale sotto un autentico diluvio con pioggia e raffiche di vento violentissime, tra il numeroso e coraggiosissimo pubblico era anche presente Gigi Peronace. Dopo una battaglia nel fango la partita, arbitrata dall’ internazionale Ciacci di Firenze, si chiudeva col risultato di 1-1 e, dopo i tempi supplementari, la Soresinese, ai calci di rigore, vinceva l’incontro e si aggiudicava l’ambito trofeo per 5-3. Per la prima volta una squadra italiana di dilettanti vinceva il Trofeo Barassi.
Nella stessa stagione la Soresinese volava anche in campionato: dopo un girone d’andata chiuso a 28 punti sui 30 disponibili, perdendo solo la sfida col Lumezzane per 3-0, la squadra chiuse al primo posto il proprio girone e si apprestò a giocare gli spareggi per la promozione in serie D. Nella gara d’esordio sul neutro di Piacenza, la Rovellasca riusciva ad imbrigliare sullo 0-0 i rossoblu che cedevano poi alla Casatese per 2-0 a Romano di Lombardia con due goal siglati dall’ex Menta. La vittoria per 3-1 di Bergamo sulla Vogherese non bastò a guadagnarsi la promozione. La delusione fu cocente e, dopo la rinuncia del presidente Triboldi, fu inevitabile un ridimensionamento della società: il ritorno in Prima Categoria fu la logica conseguenza. Finirono così gli anni d’oro dell’U.S. Soresinese e incominciò un periodo senza troppi acuti nei campi di provincia.