Il centravanti svedese passò cinque anni al Como e fece coppia col povero Stefano Borgonovo scomparso, prematuramente.
Nelle collezioni di figurine di metà anni 80, era preda ambita e riconoscibilissima: quando le nostre squadre avevano al massimo due stranieri, non potevi non notarli. E capitava anche che uno dei centravanti in quel momento più ambiti d’Europa, potesse finire al Como: già, lo svedese Dan Corneliusson, era un nove grande e grosso, di quelli coriacei che non buttavi mai giù. E sulle rive del Lario avrebbe passato ben cinque anni.
Quasi cinquantanove anni, da diverso tempo è tornato nella sua Goteborg. «Da quando è andato via Ibra, il livello della Svezia si è alzato per tutti. Ed è un bene, a Zlatan gli si dava la palla e decideva le partite da solo, oggi devono impegnarsi tutti».
Come Berg, il titolare in avanti che molto gli assomiglia: «Sì, gioca un po’ come me, bello massiccio. È bravo». Sì, bravo era Dan che con il povero Borgonovo formò una coppia d’assi in quel Como anni 80: «Era veloce Stefano, sempre lì in area a sfruttare ogni occasione, un Inzaghi più tecnico. Ed era un bravo ragazzo, andava d’accordo con tutti. Sono contento di essere andato a trovarlo prima che morisse».
Sì, Dan torna spesso sulle rive del Lago e in Italia in generale, anche perché adesso ha decisamente più tempo libero: dopo qualche esperienza come allenatore, ha lasciato il calcio.
E oggi è una sorta di amministratore condominiale: «Gestisco venti appartamenti. E quando c’è bisogno dell’idraulico o dell’elettricista, li mando lì. Così ho decisamente più tempo per me, dopo una vita in cui non sapevo cosa fossero i fine settimana». Sì, un’esistenza normale la sua, con un figlio in polizia e l’altro agente immobiliare, di chi ha vissuto questo sport con passione, ma senza troppe ansie.
«Ho sempre parlato ai miei familiari di tutto quello che era successo a Como nella mia vita – racconta Dan – e ho voluto portarli qui a vedere dove ho giocato per cinque anni. Per me è una emozione grandissima toccare l’erba del Sinigaglia, dove ho disputato le più belle partite della mia carriera. Giocavo sempre bene al Sinigaglia e poi all’Olimpico contro la Roma, che alla fine della mia avventura a Como, mi ha proposto un contratto di due anni».
Ripescato nell’album dei ricordi Corneliusson racconta che «nell’ultima partita contro la Sampdoria mi feci male e non firmai quel contratto. A distanza di anni è stato forse anche un bene, perché così tutta la mia carriera in Italia è rimasta legata solo al nome del Como».
Dan Corneliusson nello Stoccarda
Tobias e Joachim , i figli di suo fratello, avevano avuto la possibilità di sostenere alcuni allenamenti con la Primavera e gli Allievi nazionali.
Corneliusson fu titolare della sua Nazionale (12 gol in 22 presenze), una buona carriera con un passato glorioso allo Stoccarda e, come detto, soprattutto al Como (112 presenze dall’84 all’89, fece gol anche alla Juve eliminandola dalla Coppa Italia), insomma non proprio un Carneade qualsiasi. Ebbene per qualcuno è un perfetto sconosciuto o peggio, un qualsiasi twittarolo polemico.
È successo nel 2019. Tutto è nato da un tweet di Jolanda De Rienzo, showgirl di Sportitalia che si occupava anche di mercato.
La De Rienzo si sbilanciò con un paio di post su Guardiola alla Juve, dopo che nei giorni precedenti aveva caldeggiato fortemente l’ipotesi Mourinho in bianconero, e aveva scritto: «Siamo alla svolta: il nodo sarebbe il danno di immagine per Guardiola legato ai comportamenti “non limpidi” del City. Sarri rimane il piano B. Il silenzio dei vertici di Torino e Abu Dhabi è emblematico e in questo scenario di incertezza lascia aperta ogni ipotesi ».
Arrivarono diverse reazioni dei follower che non credevano alle sue fonti (“Ma basta, davi per fatto Mourinho, metti una foto delle te… che è meglio”) e tra gli utenti ecco spuntare anche un commento di Corneliusson che twittò: «Ne è uscita un’altra. Giornaliste insider e dove trovarle (su Twitter, in linea di massima) » .
La foto, con la maglia del Como da calciatore, non lasciò adito a dubbi. Si trattava proprio dell’ex bomber svedese che però alla De Rienzo non disse nulla, tant’è che replicò: «Ciao Caro, Io racconto il calciomercato da anni (o almeno ci provo con immensa umiltà e gratitudine) tu invece da dove sei uscito?».
Signorile la risposta dell’ex calciatore: «Giocavo nel Como, controlla. Lo so chi sei, ti ho vista qualche volta in tv. Non sapevo che la grande irreprensibile (cit.) Jolandona fosse anche un’esperta di calciomercato. A giudicare dal tuo tweet e dal precedente di “Mourinho già fatto”, non sembrerebbe. Ti stimo, comunque».
Già, giocava nel Como, dove c’erano giocatori di talento come Matteoli o Müller e dei giovani da Nazionale come Galia, Fusi e Invernizzi.
Vai agli articoli originali “Calcio, Como ritrova bomber Dan”, “Dan Corneliusson il gemello di Borgonovo che fa l’amministratore condominiale” e “Ex bomber Como deride De Rienzo per voci su Mou, lei non sa chi è”