Belin, Ruspa!
Mag 1, 2024

Claudio Testoni, l’indimenticato “Ruspa”, era difensore del Genoa degli anni ’80. Con il club più antico d’Italia ha collezionato oltre 180 presenze.

1977, nella nazionale di Serie C. Tra gli altri ci sono anche Prandelli, Brio, Bodini e Rondon

“Una volta il mio maestro Gigi Simoni disse una frase che è rimasta immortalata anche al museo al Porto Antico: ‘ricordati che capirai dove hai giocato soltanto quando non giocherai più’. È veramente così. Ai miei tempi la Sampdoria… chiedo scusa se ho detto questa parola che non pronuncio mai… era in crescita e c’era una passionalità che solo il tifo genoano sa dare”.

“Ancora oggi incontro gente giovane che mi dice ‘Belin, Ruspa!’ e dico: come fai a conoscermi che non mi hai mai visto giocare? Sono i vecchi genoani ad aver trasmesso questa passione” chiosa Testoni.

Testoni, il primo accosciato da sinistra, nella Reggiana

Qualche anno fa, prima di una sfida tra il Genoa e la Juventus, Testoni ha pubblicato sul suo profilo Facebook una foto che lo ritrae marcare da vicino Michael Platini. “Mi chiese di lasciargli la palla per la foto… hahahahaha (vincemmo noi… grande ricordo)”.

Con Gigi Simoni portato in trionfo

Nella carriera di Testoni ci sono anche Reggiana, all’inizio, e Brescia, l’ultima squadra. Ma sono i sette anni all’ombra della Lanterna a dare un senso all’essere stato calciatore.

“Fabrizio Gorin era veramente un giocatore da Genoa, sotto tutti i punti di vista. Ricordo i duelli epici con Chiorri e la Nord che lo incitava sempre ad avere questo temperamento”.

Ricordi genoani

“Schachner? Si lamentò della mia marcatura dell’andata. Per questo i tifosi del Cesena m’insultarono nella gara di ritorno. Feci il mio lavoro, come quando Oscar Damiani, al Napoli, mi disse: ‘Mi fai andare a bere?’. Io gli risposi: ‘Fai pure, quando torni sarò già qui’”.

Nel Brescia contro il Milan a trazione olandese

Ed ancora: “Onofri m’insegnò molto di Genova e della sua tifoseria. Torrente, poi, non è mai stato un rivale, anzi scherzavamo sulla concorrenza interna, siamo rimasti amici e assieme agli altri calciatori di quel periodo siamo ancora uniti in una chat su WhatsApp”.

Gigi Simoni fu profeta con quella sua frase. “Ebbe ragione. Seppi della mia cessione al Genoa da mia mamma, contadina emiliana, di ritorno da una battuta di pesca sul Panaro”.

Fonte www.pianetagenoa1893.net

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