Un amore così grande
Apr 4, 2024

La leggenda di Víctor Legrotaglie parla di un calciatore che è diventato un gigante non solo per i suoi successi sportivi e le sue qualità calcistiche (per le quali molti di coloro che lo hanno visto giocare sono incoraggiati ad assicurare che fosse migliore di Diego Maradona), ma anche per i gesti d’amore che ha avuto sia per il Gimnasia che per la natia Mendoza.

“Ha detto no al Real Madrid per restare al Lobo”, si vantano con orgoglio i tifosi del Blanquinegro. Quelli che si pettinano i capelli grigi e ricordano i loro anni d’oro, ma anche i più giovani che ripetono la frase come un mantra.

Legrotaglie sulla copertina de “El Gráfico”

Disse di no alle miliardarie richieste del Real

Madrid. Víctor, con la sua audacia, la sua umiltà, ma soprattutto con il suo orgoglio di essere di Mendoza, ce l’ha fatta a rifiutare.

Il Gimnasia y Esgrima campione della Liga Mendocina de Fútbol nel 1964: Alfredo Sosa, Carlos Aceituno, Alfredo Torres, Nicolás Bustos, Jorge Ferreyra, Domingo Ramírez, Mario Videla, Oscar Montes de Oca (capitáno), Víctor Legrotaglie, Osvaldo Piantino e Héctor Ledesma

La prima notizia risale al 1957. Nell’edizione del 26 ottobre di quell’anno, il defunto quotidiano La Libertad pubblicò tra le sue pagine che l’allora console di Spagna a Mendoza, Gonzalo Puente Ojea, fece da intermediario per portarlo alle Merengues.

Víctor Antonio Legrotaglie

L’operazione non andò mai in porto e anni dopo, in un’intervista al quotidiano Los Andes, lo stesso Legrotaglie disse che “quando vennero dal Real Madrid, ricordo che c’era anche il console spagnolo e mi regalò il suo orologio d’oro”.

12 ottobre 1970. Gimnasia e Racing pareggiano 0-0. Il saluto tra Legrotaglie e “el Chango” Cárdenas

In quella stessa intervista, Victor assicurò che “mi vennero a cercare anche dall’Inter e dai Cosmos”, quest’ultimi negli anni ’70, quando avevano nelle loro fila Pelé e Franz Beckenbauer, ma neanche questa volta volle andarsene via. “Sono arrivati ​​con valigie piene di soldi”, ha ricordato senza specificare quale club lo avesse tentato in quel modo.

“Qui mi avevano dato tutto. Quanti milioni di dollari? Non importa, rimanere qui valeva di più. Non sono andato”, ha sempre sostenuto Legrotaglie.

Legrotaglie sulla copertina di “El Gráfico”. Ottobre 1970
Ottobre 1971. Dopo aver battuto il San Lorenzo 5-2 al Gasómetro, Legrotaglie rilascia dichiarazioni alla stampa

Il tesoro che Pelé gli ha dato

Nel 1964 il Santos di Pelé arrivò a Mendoza. A quel tempo, il club brasiliano era la squadra più forte del mondo e il leggendario numero 10, già campione dei Mondiali del 1958 e del 1962, emergeva come il miglior calciatore del pianeta.

Il Santos di Pelé al “Feliciano Gambarte”

La visita consisteva nel giocare un’amichevole al Feliciano Gambarte, contro il Club Deportivo Godoy Cruz Antonio Tomba, che per l’occasione si è rinforzato con giocatori di altri club, tra cui Víctor, che giocò così la sua unica partita con la maglia dell’Expreso.

16 dicembre 1970. Gimnasia-River 2-1. Legrotaglie esce dal campo in trionfo

Al termine della partita O Rei ha regalato a Legrotaglie la maglia che indossava sotto quella ufficiale del Santos. Ma non solo, l’ha anche firmata, con dedica inclusa. Questo tesoro fa parte del museo personale di Víctor, che non ha esitato a incorniciare questo pezzo storico per esporlo con orgoglio a casa sua.

Legrotaglie è sempre stato considerato così il più grande calciatore di tutti i tempi a Mendoza. Víctor, si è distinto per la sua grande abilità nei calci di punizione e nei gol olimpici, dal momento che ne ha segnati rispettivamente 66 e 12 durante la sua carriera.

Mario Bocchio

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