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Andy Brehme, campione del mondo con la Germania a Italia ’90 e protagonista nelle vittorie dell’Inter a fine anni ’80, è morto a 63 anni per un arresto cardiaco a Monaco di Baviera nella notte. Grande commozione in tutta la Germania.
Arrivato all’Inter nel 1988 partecipò alla vittoria dello scudetto dei record di Giovanni Trapattoni nella stagione del 1988-89. A Milano vinse anche la Coppa Uefa del 1990-’91.
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Nel Kaiserslautern (a sinistra) e nel Bayern Monaco
Brehme era nato il 9 novembre 1960 ad Amburgo ed ha iniziato fin da bambino a giocare al calcio: a 5 anni già dava i primi calci al pallone in una squadra locale allenata dal padre. Tecnicamente era un terzino ambidestro – cosa rara all’epoca – molto rapido su tutta la fascia anche se il suo piede naturale era il sinistro.
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La sua caratteristica principale era però la determinazione in campo. Un episodio descrive bene il carattere: è stato capace di segnare un gol dalla distanza con il piede fratturato dopo che era entrato in campo togliendosi il gesso e utilizzando una fasciatura. Dopo l’incontro fu però costretto ad un’operazione chirurgica. Scartato dalle giovanili dell’Amburgo, rifiutò di giocare per la seconda squadra e giocò in terza divisione con il Saarbrücken conquistando anche la maglia della nazionale della Germania Ovest Under 21.
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La consacrazione arriva al Bayern Monaco dove incontra Lothar Matthäus: vince campionato e Supercoppa di Germania, e raggiunge la finale di Coppa dei Campioni nel 1988.
Passa all’Inter dove c’è già Matthäus. In panchina c’è Giovanni Trapattoni: è l’Inter dei record che vince lo scudetto, una Supercoppa Italiana e una Coppa Uefa. In patria è considerato un eroe. Con la maglia della Germania Ovest ha vinto i Mondiali di Italia ’90: suo il rigore con il quale i tedeschi sconfissero l’Argentina di Diego Armando Maradona.