Miguel Ángel González Suárez, ex portiere della nazionale spagnola e del Real Madrid negli anni Settanta e nella prima metà degli anni Ottanta (con i Blancos vinse otto campionati, cinque Coppe nazionali e due Coppe UEFA, è morto questo martedì, 6 febbraio, all’età di 76 anni.
Considerato uno dei più grandi portieri della storia del Real Madrid e del calcio spagnolo, Miguel Ángel è una delle troppe vittime della SLA, di cui aveva annunciato di soffrire nel dicembre 2022.
Miguel Ángel ha difeso la maglia del Real Madrid per 18 stagioni, tra il 1968 e il 1986. Vincitore del Trofeo Zamora – riservato al miglior portiere della Liga – nella stagione 1975-‘76, i suoi riflessi e la sua elasticità gli hanno valso il soprannome di El Gato, il gatto. È stato nazionale con la Spagna in 18 occasioni. Ha disputato due Coppe del Mondo con le Furie Rosse, in Argentina nel 1978 – dove fece una delle prestazioni più memorabili dei Mondiali –, con László Kubala come cittì, e in Spagna 1982, con la squadra allenata da José Emilio Santamaría.
La sua ultima presenza in campionato fu il 21 aprile 1985, contro l’Hércules, e la sua ultima partita da professionista la giocò il 30 maggio dello stesso anno, contro lo Sporting Gijón in Copa del Rey, durante la quale subì una frattura alla tibia e perone che finì per obbligarlo a ritirarsi dal calcio: il club madridista gli mantenne il posto nellarosa la stagione successiva, anche se non avrebbe mai più giocato.
Nel Real Madrid in diverse epoche, lo si può notare dalla maglia
Nel corso della sua carriera ha difeso per 346 volte la porta del Real Madrid ed è uno dei giocatori che è rimasto più a lungo nel club. Come detto, venne premiato come il portiere con meno gol subìti nel campionato 1975-‘76.
Sulle caratteristiche figurine spagnole
Lotta contro la SLA
Dopo il ritiro dai campi da gioco, Miguel Ángel è rimasto legato al Real Madrid. Dal 1987 è stato dirigente della prima squadra fino a quando Ignacio Zoco gli è succeduto nel gennaio 1994, assumendo poi l’incarico di capo della Ciudad Deportiva, dove rimase per più di un decennio. Inoltre, è stato allenatore dei portieri con il tecnico italiano Fabio Capello.
Il 17 dicembre 2022, Miguel Ángel ha rivelato di soffrire di Sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Da allora, nelle sue poche apparizioni pubbliche, ha sostenuto la lotta per trovare una cura o fermare il processo degenerativo, e la necessità di un maggiore sostegno da parte del governo iberico alla ricerca sulla malattia.
Sostenuto in ogni momento dalla sua famiglia e dai suoi amici, l’ospedale Gregorio Marañón ha curato fin dal primo momento una malattia che Miguel Ángel ha sempre affrontato con forza d’animo.
“So quello che ho, conosco la strada che devo prendere e questo è ciò che mi guida e mi dà forza. Quando perdo quella forza mi affido all’amore della mia famiglia e dei miei amici”, ha detto il leggendario portiere in una delle sue ultime apparizioni.
Mario Bocchio