Dalla Milano degli anni ‘50 alla fede democristiana. L’amore per l’Inter e l’odio per la Juve. I giocatori più forti (“Angelillo e Ronaldo, avevo paura di Nordhal”) e il triplete (“Solo allora mi sentii all’altezza di mio padre”).
E ancora: la Serie A “manipolata” dalla Juve e i rapporti con Berlusconi (“Un amico, come imprenditore lo stimo molto. Il politico? Non mi fate parlare, non vorrei perdere la sua amicizia”).
Massimo Moratti si racconta in una lunga intervista al Corriere nell’ottobre del 2022, Berlusconi era ancora vivo. E svela un aneddoto sul motivo che spinse il padre Angelo a comprare il Cagliari.
Come è noto, Angelo Moratti, una volta venduta l’Inter, investì sulla società sarda dopo aver fondato la Saras a Sarroch e per un po’ di tempo ne detenne di fatto il controllo.
A spingerlo all’investimento fu, ancora una volta, il “sano odio” dei Moratti per la Vecchia Signora. “Mio padre – rivela Massimo Moratti – comprò il Cagliari quando seppe che stava per cedere Riva alla Juve. Il mattino dopo i dirigenti sardi informarono Agnelli che l’affare non si poteva più fare, che il club aveva un nuovo proprietario. L’Avvocato neppure chiese chi fosse, aveva già capito”.
Dopo qualche anno arrivò anche il meraviglioso Scudetto dei rossoblù, trascinati proprio da Gigi Riva. E Moratti ricorda anche Domenghini, altro protagonista del Tricolore, “che l’Inter aveva ceduto al Cagliari per Boninsegna”.