Fino all’arrivo negli anni ’90 di Gheorghe Hagi e Gica Popescu, era considerato senza dubbio il miglior giocatore della storia romena. In tre occasioni (1966, 1967 e 1971) è stato nominato calciatore dell’anno nel suo paese e nel 1999 è stato scelto dalla Federazione internazionale di storia e statistica del calcio (IFFHS) tra i cento giocatori europei più importanti del XX secolo. Stiamo parlando di Nicolae Dobrin. Nato il 26 agosto 1947 a Pitesti è stato un regista. Eccelso nel dribbling e brillante nel passaggio, si è distinto anche per la sua creatività e la sua visione del gioco. Era conosciuto come il Principe di Trivale, perché è cresciuto in quel quartiere nella città di Pitesti.
Calciatore precoce, ha debuttato nella Prima divisione con l’Arges Pitesti quando aveva solo 14 anni. La progressione negli anni seguenti fu esaltante, culminata con il quarto posto nella stagione 1965-‘66. Il 1968 fu l’anno che gli valse un secondo posto storico. All’inizio degli anni ’70, una delle decisioni che cambiò la rotta del club fu il licenziamento di Titus Ozon e l’arrivo come allenatore di Florin Halagian, un ex giocatore.
Nella stagione 1971-‘72 l’Arges e Dobrin apparvero come una squadra molto unita e con il passare dei giorni la speranza di diventare campioni divenne sempre più reale. Gli inseguitori, UTA Arad e Cluj, non riuscirono a prevalere e la possibilità arrivò alla penultima giornata. Contro il Crişana Oradea, due gol di Dobrin aprirono la strada alla vittoria per 4-1 e l’Arges Pitesti conquistò così il primo campionato della sua storia. Oltre al Principe di Trivale, uomini come Stan-Barbu, Vlad, Olteanu, M. Popescu, C. Radu I e Jercan facevano parte di quella squadra memorabile.
L’Arges partecipò così alla Coppa dei Campioni e, dopo aver eliminato l’Aris Bonnevoie del Lussemburgo al primo turno con un totale di 0-6 (con tre gol di Dobrin, uno nella gara di andata e due nel ritorno), nella fase successiva se la dovette vedere con l’onnipotente Real Madrid. Nello stadio del 1° Maggio a Pitesti seppe gestire la partita e vincere 2-1, con le Merengues che riuscirono ad andare a segno in extremis al minuto 87. Fu proprio in occasione di quella partita che il presidente madridista Santiago Bernabeu si innamorò della qualità di Dobrin. Offrì due milioni di dollari per averlo, un record per quel tempo, ma il regime romeno impedì l’operazione. Parlarono addirittura con Nicolae Ceaucescu per cercare di convincerlo, ma il dittatore romeno disse che Dobrin era un “bene nazionale”. Per la cronaca, nel ritorno nella bolgia del Chamartin, il Real vinse 3-1 e passò il turno. Nel dicembre 1972, Nicolae Dobrin fu invitato alla partita di ritiro di Gento, che coincise con il 25° anniversario dell’inaugurazione dello stadio Chamartin, ora noto come Santiago Bernabeu. Ceausescu accettò di lasciarlo andare e il presidente del Real Madrid vide il suo sogno a portata di mano. Dobrin ha giocato con la maglia bianca, insieme a Eusebio, Dragan Dzajic e Ferenc Bene. Prima della partita, il calciatore romeno aveva però rilasciato una breve intervista ai giornalisti di Marca e aveva affermato di non poter andare in una squadra all’estero fino a quando non avrebbe avuto 30 anni. “Non posso trasferirmi all’estero fino a quando non ho 30 anni, come richiesto dal regolamento della Federazione calcistica romena”.
Il livello dell’ Arges Pitesti nel campionato romeno incominciò a scendere considerevolmente, sino al campionato 1977-‘78, quando arrivò al secondo posto con gli stessi punti della Steaua. La media gol, molto favorevole per il club della capitale (+26), ha impedito loro di raggiungere il titolo. Nel 1978-‘79 partecipò alla Coppa Uefa e nel primo turno eliminò il Panathinaikos. Il sorteggio indicò poi il Valencia nel secondo turno, e fu un duello emozionante. Nella gara di andata i romeni vinsero 2-1, nel ritorno, disputato al Mestalla, i valenciani, con un Kempes ispirato, suggellarono il loro passaggio dopo aver vinto 5-2. Nel frattempo, nel loro campionato, gli uomini di Halagian dimostrarono di essere una squadra matura e solida, molto regolare , capace di contrastare e neutralizzare la Dinamo di Bucarest. La chiave è stato lo scontro diretto alla trentaquattresima giornata. Il gioco è stato spettacolare e fu sull’1-1 che Dobrin ruppe l’equilibrio con vere e proprie mosse geniali sino a quando, dopo aver ridicolizzato diversi difensori e il portiere, confezionò il 3-4 finale dando così il titolo alla sua squadra. Lo schieramento di Halagian quel giorno era formato da Cristian, M. Zamfir, Cârstea, Stancu, Ivan II, D. Toma, Iovănescu (min. 78 Bărbulescu), Chivescu, Doru Nicolae, Radu II e Dobrin.
Il primo periodo di Dobrin all’Arges Pitesti terminò nel 1981: andò al CS Targoviste in Seconda divisione. Lì ottenne la promozione, ma un anno dopo tornò alla squadra di Pitesti per terminare la sua carriera al termine della stagione 1982-‘83. Aggiungendo entrambi i periodi, con l’Arges ha collezionato un totale di 395 partite e 106 goal.
In nazionale ha giocato 47 volte, raggiungendo un totale di 6 gol tra il 1966 e il 1980. Ha fatto il suo debutto in un’amichevole contro la Germania Occidentale a Francoforte, dove ha perso 1-0. Un anno dopo, la Romania era impegnata nelle qualificazioni per l’Europeo del 1968, dove ha condiviso il gruppo con la Svizzera, Cipro e l’Italia. Dobrin ha giocato quattro partite, comprese le sconfitte contro l’Italia per 3-1 a Napoli (ha segnato il suo primo goal con la Romania) e contro la Svizzera per 7-1: i romeni arrivarono secondi e non si qualificarono per i quarti di finale della competizione.
Nel 1968, ha giocato tre partite nelle qualificazioni per i Mondiali del 1970 in Messico, in particolare contro la Grecia e contro il Portogallo a Lisbona e Bucarest. La Romania ha ottenuto una vittoria minima contro i portoghesi in casa con un gol del Principe di Trivale, un pareggio con i greci e una chiara sconfitta sul suolo portoghese per 3-0. I Tricolori hanno raggiunto 8 punti e ottenuto il biglietto per la Coppa del Mondo dopo trentadue anni di assenza. Tuttavia, un conflitto con l’allenatore Angelo Nicolescu lo ha relegato in panchina durante il torneo e non ha giocato un solo minuto. La Romania, in un gruppo con Brasile, Inghilterra e Cecoslovacchia, si è classificata terza con due punti ed è stata rimandata a casa.
Al ritorno dalla Coppa del Mondo, la lotta per un pass per l’Europeo del 1972 iniziò con Dobrin alla guida della squadra nazionale. La Romania ha vinto quattro partite, ne ha pareggiata una e ne ha persa un’altra e, con 9 punti, si è imposta nel suo gruppo davanti a Cecoslovacchia, Galles e Finlandia. Nei quarti di finale ha affrontato l’Ungheria e dopo due pareggi si è dovuta arrendere per 2-1 nello spareggio giocato a Belgrado. Lì, la squadra ungherese con un goal all’ultimo minuto, ha eliminato Dobrin. Quella era una buona generazione di fenomeni, dove, oltre a Dobrin c’erano Cornel Dinu, Mircea Lucescu, Anghel Iordanescu, Florea Dumitrache e Ion Dumitru.
Pochi mesi dopo, iniziò la rotta verso i Mondiali del 1974 in Germania Occidentale, dove insieme alla Romania, nel Gruppo 4 c’erano la Ddr, la Finlandia e l’Albania. Dobrin non ha giocato all’esordio contro la Finlandia e la terza partita del calendario, contro l’Albania, ma era presente nel resto delle partite. Fu lui ad aprire la strada alla vittoria contro l’Albania a Bucarest, e ancora una sua una grande prestazione ha contribuito a battere la Ddr sullo stesso palcoscenico poco tempo dopo. La trasferta a Lipsia avrebbe definito il favorito per andare alla fase finale dei Mondiali. I tedeschi, con due gol di Bransch, hanno infranto le illusioni della Romania. Rimaneva solo una partita e la vittoria contro la Finlandia per 9-0 è stata inutile, in quanto la Ddr a ha battuto a Tirana l’Albania 1-4.
L’unico successo di Dobrin con la sua nazionale arrivò alla fine della sua carriera nella Coppa dei Balcani del 1977-1980. Nel gruppo 1 la Romania si impose su Bulgaria e Turchia e così raggiunse la finale contro la Jugoslavia. Il campione di Pitesti ha giocato la gara di andata, con la Romania sconfitta 2-0, ma non è sceso in campo al ritorno: il 4-1 a Bucarest gli ha comunque permesso di fregiarsi del titolo. L’ultima volta che ha vestito la maglia romena è stato il 2 aprile 1980, in un’amichevole contro la Ddr che si è conclusa con un pareggio. Nicolae Dobrin muore il 26 ottobre 2007 a 60 anni.
Mario Bocchio