Simbolo generazionale
Dic 13, 2023

“Fiero figlio di Napoli” ed “eterna bandiera azzurra”… Antonio Juliano, detto Totonno,  ha segnato un’epoca indelebile prima da calciatore e poi da dirigente. Cresciuto nelle giovanili, ha vestito per 17 anni la maglia del Napoli diventandone capitano e simbolo generazionale. Dopo aver vinto la prima Coppa Italia giovanissimo nel 1962, fu il primo napoletano a conquistare la Coppa Italia da capitano nel 1976.

Centrocampista di talento e personalità, Juliano ha fatto parte anche della nazionale campione d’Europa del 1968 e vice campione del Mondo nel 1970, giocando tre Mondiali e disputando la finale contro il Brasile in Messico. Il suo legame con il Napoli non si staccò mai anche quando smise di giocare. Divenne dirigente azzurro e sotto la sua carica di direttore generale arrivò l’acquisto di Diego Maradona. Fiero figlio di Napoli e icona della fedeltà azzurra, Juliano lascia una eredità sportiva ed emotiva che resterà per sempre nella memoria.

Nella sua carriera da calciatore Totonno ha disputato, come detto, 17 stagioni consecutive in maglia azzurra tra il 1961 e il 1978, collezionando 505 presenze e 38 gol, vincendo due Coppe Italia (nel 1962 e nel 1976), una Coppa  delle Alpi (1966) e una Coppa di Lega Italo-Inglese (1976).

Con Ruud Krol

Ha poi chiuso la carriera militando nel Bologna nella stagione 1978-’79. Tornato a Napoli da dirigente, Juliano curò personalmente due tra gli acquisti più importanti nella storia del club azzurro: quello dell’olandese Ruud Krol nel 1980 e, soprattutto, quello di Diego Armando Maradona nell’estate del 1984. Juliano vantava anche 18 presenze in Nazionale, con la quale si è laureato campione d’Europa nel 1968 e vicecampione ai mondiali di Messico 1970, dove tra l’altro disputò una manciata di minuti nella finale persa 4-1 dagli azzurri contro il Brasile di Pelè.

 

Condividi su: