Mentre sono al settimo cielo dopo la vittoria nella Coupe de France contro lo SCO Angers (6-3), i tolosani vengono presto superati dalla realtà. Gli algerini del Front de libération nationale (FLN) aggrediscono un ex vicepresidente dell’Assemblea algerina.
Contesto politico teso
Il giorno della finale della Coupe de France, il 26 maggio 1957, la Francia non ebbe un governo per cinque giorni. Un contesto politico teso sullo sfondo della guerra d’Algeria. Nello stesso anno iniziò la battaglia di Algeri che contrappose i membri dell’FLN all’esercito francese.
Presente allo Stadio Colombes (Hauts-de-Seine), il presidente della Repubblica René Coty assiste alla partita, accompagnato da Ali Chekkal, ex vicepresidente dell’Assemblea algerina.
Attacco all’uscita dello stadio
Mentre la partita è finita e i tifosi stanno lasciando lo stadio, risuona un’esplosione. Corre voce che René Coty sia morto.
Ma l’obiettivo è Ali Chekkal, che è immerso in una pozza di sangue. L’ex vicepresidente dell’Assemblea algerina è stato colpito alla schiena. Morirà all’ospedale di Nanterre.
Ali Chekkal (a sinistra) e Mohamed Ben Sadok in manette
Membro dell’FLN
L’autore dell’attacco è Mohamed Ben Sadok, membro dell’FLN. “È calmo e si assume la responsabilità delle sue azioni. Sostiene di aver scelto di uccidere Ali Chekkal per porre fine alla vita di un musulmano troppo vicino ai francesi, avversari dell’Algeria. Secondo lui l’uomo faceva parte di questa élite corrotta che voleva mantenere il paese sotto il dominio coloniale”, dice lo storico Denis Baud.
Questo attentato resta uno dei primi commessi sul suolo metropolitano e testimonia il clima di tensione che regnava nel Paese sulla questione algerina.
Una vittoria dimenticata?
Il tragico evento ha oscurato la vittoria del Tolosa? In ogni caso questo è ciò che ricordano i giornali. La brillante carriera degli uomini di Jules Bigot è segnata dal dramma e priva i giocatori di una celebrazione degna di questo nome.
Ma questa vittoria è lungi dall’essere stata dimenticata. Sessantasei anni dopo, i tifosi rimangono orgogliosi di questo momento storico per il loro club.
Mario Bocchio