Alla fine del 2017, dopo sei anni sulla panchina di Malta, per l’italiano Pietro Ghedin arriva il momento di lasciare il proprio incarico: una scelta giunta al termine di una valutazione approfondita, e motivata dalla necessità di cercare nuove sfide e motivazioni.
Veneziano di Scorzè, classe 1952, Ghedin ha avuto un passato da calciatore legato soprattutto alla Lazio.
Inizia la carriera nel Venezia, per poi essere acquistato dalla Fiorentina nel 1970-’71. Dopo due stagioni in serie B al Catania torna nella città di Michelangelo. La Lazio lo acquista nell’autunno 1974 e subito parte titolare al posto di Sergio Petrelli. Ghedin è con Luciano Re Cecconi la tragica sera del 18 gennaio 1977 quando il centrocampista viene scambiato per un rapinatore ed ucciso davanti ai suoi occhi, solo la prontezza di alzare le mani gli evita di fare la stessa fine. I due erano amici e a volte passavano qualche serata insieme.
Ghedin rimane alla Lazio fino al 1979 quando viene ceduto al Pescara, per poi rientrare nella stagione 1980-81. Nel 1981, dopo aver svolto la preparazione estiva con la Lazio, viene ceduto alla Pistoiese dove resta per due campionati. In seguito indossa la maglia della Vigor Senigallia e chiude la carriera nel Siena.
Ha allenato le giovanili a Malta ed è stato tecnico in seconda della nazionale italiana di Cesare Maldini ai Mondiali del 1998, di Dino Zoff agli Europei del 2000 e di Giovanni Trapattoni ai Mondiali del 2002 e agli Europei del 2004.
Dal 2005 al 2011 ha allenato la nazionale femminile e nel 2012 diviene cittì di Malta.