Al gol di Aleksandar Trajkovski nessun tifoso palermitano ha gioito. Il Barbera pieno ha esaltato l’ex giocatore rosanero, che già nell’arco dei novanta minuti aveva provato un paio di volte a pungere Donnarumma e che poi ha scelto il momento peggiore per colpire, i minuti di recupero.
Lui – come evidenzia “Il Giornale di Sicilia” – il pienone al Barbera l’aveva già vissuto la sera in cui il Palermo batté l’Hellas Verona, assicurandosi la permanenza in Serie A. Adesso ha esultato di nuovo, spegnendo la gioia di un pubblico che già aveva visto con sofferenza gli inutili tentativi degli Azzurri per tutto l’arco della gara. La Macedonia, dopo una storica qualificazione all’Europeo, ha inseguito un sogno chiamato Qatar. Ha superato il primo ostacolo, a sorpresa, ed è andato a giocarsela col Portogallo. Ma Trajkovski nulla ha potuto contro la Nazionale di CR7.
Ora Aleksandar gioca in Arabia Saudita, nell’Al-Fayha. Se fosse riuscita la Macedonia del Nord a staccare il biglietto per il Mondiale, andare in Qatar con la Nazionale sarebbe stato per lui come giocare in casa. Spesso messo in discussione a Palermo, in Macedonia è profeta, eccome. All’Italia aveva già segnato un gol “pesante”, quando ancora indossava la maglia rosanero. Gli Azzurri di Ventura, che furono poi eliminati dal Mondiale in Russia del 20918, pareggiarono 1-1 a Torino.
Trajkovski, che a Palermo è tornato senza il suo vecchio compagno di squadra Nestorovski, segnò anche l’ultimo gol nella storia dell’Us Città di Palermo, prima della radiazione: il 2-2 casalingo col Cittadella, nella giornata conclusiva del campionato di Serie B 2018-‘19, porta la firma di entrambi i macedoni, ma Trajkovski fu l’autore del sigillo finale. Quello del momentaneo 2-0, che nel caldo pomeriggio dell’11 maggio 2019 non sarebbe servito comunque a granché, data la contemporanea vittoria del Lecce giunto secondo in classifica. Il Palermo, terzo, avrebbe dovuto fare i play-off, ma la giustizia sportiva mandò il club – che da poco era passato nelle mani dei fratelli Tuttolomondo – prima in C per direttissima, poi all’undicesimo posto con 20 punti di penalizzazione in appello.
In quella partita, al Barbera, c’erano 28.351 spettatori. Per Italia-Macedonia qualche migliaio in più. L’ultima volta con più di 30 mila presenti sugli spalti fu nel maggio 2016 e Trajkovski in quel Palermo-Verona era in campo a festeggiare la salvezza conquistata nella sua prima stagione in maglia rosanero. In quattro anni (due in A e due in B) collezionerà 113 presenze, mettendo a segno un totale di 20 reti, prima di svincolarsi per effetto dell’esclusione dell’Us Città di Palermo dai campionati professionistici. Vanta anche una tripletta, in Coppa Italia, messa a segno nell’estate 2017 contro la Virtus Francavilla. Non ha mai segnato tanti gol, ci ha pensato contro l’Italia di Mancini a rifarsi, con quel diagonale da lontano che ha trafitto Donnarumma. E che ha gettato nello sconforto gli Azzurri, compresi gli altri ex giocatori rosanero in campo, Emerson e Joao Pedro.