Al termine della partita Albania-Germania Ovest, terminata con il punteggio di 0-1, l’agenzia di stampa UPI afferma tra l’altro: “Il gol di Gerd Müller al 35’ ha assicurato alla RF tedesca una vittoria di misura per 1-0. La forte difesa degli albanesi composta da Gjika, Dhales, Kasmi e Vaso e le manovre d’attacco di Panajot Panos non hanno dato ai tedeschi dell’Ovest molte opportunità di scatenare feroci attacchi”.
Mister Loro Boriçi aveva pensato abbastanza bene a questa partita, prestando attenzione alla compattezza della squadra, per un gioco collettivo e combattivo.
“Ha lavorato con ognuno separatamente e per unirli in un unico team di successo la cui composizione comprendeva Panajot Pano, Sabah Bizi, Perekli Dhales, Mihal Gjika, Rramazan Rragami, Medin Zhega e Iliaz Çeço” scrive il quotidiano Sporti Popular del 6 aprile 1971.
Il professor Vasfi Samimi, che ha tradotto materiali sul calcio tedesco, è stato di grande aiuto a Boriçi per studiare il gioco dei tedeschi. La partita contro la squadra turca fu poi un trionfo allo stadio Qemal Stafa, si concluse con una vittoria per 3-0 per l’Albania. Loro Boriçi schierò in campo questi giocatori: Muhedini, Berisha, Cani, Gjika, Ziu, Sejdini, Çeço, Bizi, Përnaska, Pano, Leshteni. Loro al termine venne intervistato da Skender Bege per Zëri i Popullit, l’organo ufficiale del Comitato centrale del Partito del Lavoro d’Albania e uno dei principali quotidiani del Paese: “… i nostri hanno giocato una partita solida e collettiva. I calciatori si sono capiti bene. Hanno lottato con il motto: tutti in difesa, tutti in attacco e sono scesi in campo convinti di vincere questa partita”.
Loro si è distinto per aver sostenuto i giovani talenti e sono tanti i nomi di calciatori che hanno sentito la mano dell’allenatore che li ha promossi e ha avuto fiducia in loro, come Sabah Bizi, Mihal Gjika, Jani Kaçi, Perlat Musta, Safet Berisha, Agim Murati , Kastriot Hysi, Ilir Lame, ecc. Così, Loro Boriçi è rimasto il più grande tra i grandi. Basandosi sui ricordi di Sabah Biz nella partita di ritorno in Germania, negli spogliatoi venne letto il telegramma inviato da Petrit Dume, capo di stato maggiore dell’esercito, dove si diceva con gli slogan dell’epoca: “Dovete assolutamente vincere questa importante guerra politica nel calcio, poiché abbiamo combattuto eroicamente uno contro centinaia e siamo riusciti a sconfiggere l’occupante nazista tedesco. Ma in campo sei uguale come forza, undici contro undici, e questo ti fa credere nella nostra vittoria”.
Nella vita fuori dai campi sportivi, Loro è stato associato a Zini Gjinali, Myslym Alla, Skënder Jarec e Zyber Konçi, Refik Resmen, Anton Mazrekun, Ismet Bellovën, Andon Kona, perché a quei tempi l’amicizia con gli allenatori delle squadre avversarie non era vista di buon occhio, i contemporanei di quegli anni ricordano i luoghi frequentati da questi giganti dello sport albanese, si aggiravano nell’ex caffè “Odessa” e i caffè intorno all’ex hotel “Donika” e avevano posti sicuri per assistere agli spettacoli teatrali grazie al rispetto di cui godevano. Seguivano anche i concerti d’opera poiché c’era uno straordinario rapporto di amicizia tra sportivi e artisti, vale la pena ricordare l’ardente tifoso della squadra del 17 Nëntori, il noto regista Kujtim Spahivogli, o i cantanti Avni Mula e Hysni Zela, Skënder Sallaku, Ahmet Pasha, Roland Trebicka, Fadil Kujovska.
Ha piantato il seme di futuri talenti del calcio albanese con tanta competenza e doti dalle qualità rare, da grande e talentuoso maestro. Loro Boriçi ha portato queste abilità anche nella lontana Cina, per un periodo di cinque anni.
Ancora due immagini della tournée cinese
Quando è tornato in patria, ha consegnato allo stato i valori monetari del suo alto stipendio che ha ricevuto dal governo cinese. Chi conosceva il professore ricorda che spendeva soldi per comprare anche le divise delle squadre, insieme a palloni e scarpe sportive. Il nome di Loro Boriçi è stato immortalato nello stadio di Scutari nella sua città natale, così come nel liceo del calcio. Allo stesso modo, è stato insignito di titoli e medaglie sportive di alto livello “Maestro onorato dello sport”, “Allenatore nazionale”, numerosi ordini e medaglie che riflettono il suo lavoro e il suo lavoro al servizio della patria e dello sport del calcio albanese. Ed ancora: “Ordine del Gran Maestro del Lavoro” e“Onore della Nazione”.
Nei giorni in cui era affetto da una grave malattia ed era ricoverato in una clinica oncologica a Roma, i giornalisti albanesi erano al seguito la nazionale Under 21 in Italia, era l’aprile del 1984. Sandro Ciotti parlò di Loro Boriçi, valorizzandolo molto, insieme a Lushta, e Kryeziu, come trio di calciatori di talento.
Quando la salma di Boriçi fece ritorno in Albania, sulla bara c’era una croce che il regime dell’epoca, nonostante fosse rigorosamente ateo, accettò. La cerimonia del suo funerale è stata una delle più grandiose dell’epoca e tutto il mondo del calcio albanese era in lutto: il numero di ghirlande e mazzi di fiori era una lunga teoria che precedeva la bara con la bandiera nazionale. Loro Boriçi entrò così nel pantheon della nazione albanese, il mito, stella immutabile dello sport del paese delle Aquile.
Mario Bocchio
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