Cambiano i tecnici, i giocatori, ma la storia spesso si dimentica
Ago 21, 2023

Le dimissioni dei due commissari tecnici delle nazionali di calcio maschile e femminile, Roberto Mancini e Milena Bertolini, hanno scatenato le critiche degli sportivi senza misura, ma soprattutto senza memoria. Quello che mi dispiace è che i due tecnici siano stati trattati a pesci in faccia seppur non abbiano mai dimostrato la minima spocchia verso ogni squadra avversaria che andavano ad affrontare.

Anche perché come esperti della pedata, ci si deve sempre attenere a scrutare la sfera di gioco più che quella di cristallo dei maghi di turno d’ogni epoca; nel calcio il risultato non è mai scontato: 1 X 2 .

Gli Azzurri nel 2010

Per questo motivo riprendo un paio di vecchie considerazioni inviate alla rubrica “Lettere al Direttore” de Il Giornale di Vicenza.

Una spedita in occasione dell’eliminazione degli Azzurri di Marcello Lippi dal girone della Confederations Cup nel giugno 2009, l’altra un anno dopo (giugno 2010 sempre con Lippi Ct) con l’eliminazione dal girone dei mondiali sudafricani.

Confederations Cup, l’Italia perde 1-0 contro l’Egitto

1) Morale della favola

“Non scendo in campo con critiche su scelte tattiche che lascio volentieri ai giornalisti sportivi, ma intervengo su una più semplice questione morale… Ebbene, al termine della prima gara con gli Usa vinta per 3 a1 dall’Italia, il commissario tecnico Marcello Lippi al microfono di Enrico Variale ha affermato in sostanza e con poca signorilità che ’ …sapevamo che era una partita d’allenamento…’ . Da vero ‘gentleman’ sottintendeva la superiorità mostruosa della nostra squadra svalutando l’avversario; cosa che spesso nel calcio porta a fare clamorose figuracce.

L’Italia che nel 2009 sconfisse 3-1 gli Usa in Sudafrica

Ciò è avvenuto in seconda battuta. Infatti, come da copione, abbiamo visto la nazionale d’Egitto (la cito con sottile ironica supponenza) mettere in ginocchio i campioni del mondo (2006) battendoli per 1 a 0 … Il tracollo, poi, è stato completato col terzo incontro il salsa brasiliana e la sonora sconfitta per 3 a 0. Morale della favola, i nostri ‘principi’ azzurri sono stati eliminati nella Confederations Cup da una ‘cenerentola’ (sparring partner) americana sottostimata che ha passato il turno per differenza reti, battendo i ‘faraoni egizi’ per 3 a 0.

Sempre 2009, la pesante battuta d’arresto (3-0) contro il Brasile

Per la cabala, sono quindi 3 i suggerimenti da elargire al ‘mister’ Lippi per la preparazione spirituale ai prossimi mondiali: più umiltà, non ‘ciaparsela’ con la stampa e, in questo caso specifico, recitare con autocritica un bel mea culpa”.

Immagine emblematica del fallimento dell’Italia nella Confederations Cup del 2009

2) Fattore c…

 “Clamoroso! Il fantasma del palcoscenico calcistico che aleggiava dall’anno scorso sul Sud Africa ha colpito ancora. Vittima designata dell’incredibile eliminazione è la nazionale azzurra uscita di scena con disonore dal girone di qualificazione, sconfitta per 3 a 2 dalla Slovacchia. Pensare che , quando dall’urna le tre ‘facili’ squadre avversarie (Paraguay, Nuova Zelanda, Slovacchia) erano uscite dal cilindro Fifa, molti addetti ai lavori hanno gioito dichiarando che il fattore c… aveva ancora una volta avvantaggiato la nazionale italiana. Ma allora chiediamoci tutti: questa disfatta ha avuto qualche avvisaglia?

Dal mio punto di vista, quella palese è dell’anno scorso , quando nella Confederation Cup , anteprima sudafricana di questi mondiali, il copione recitato è rimasto pressoché lo stesso. Oggi in conferenza stampa il Ct marcello Lippi si è assunto tutte le responsabilità: tecniche, tattiche e psicologiche.

Lippi e il “fattore C” sulla copertina del “Guerin Sportivo”

Diamone atto! Ma al di là di questo, io penso che la causa occulta dell’odierno risultato sta intrinseca nel nostro campionato nazionale: troppi stranieri; comunitari ed extra. Proprio così! Perché vediamo tutti che ci sono due soli campioni d’Italia nella squadra dell’Inter (quest’anno ha vinto tutto) e, che nemmeno sono stati convocati… Questo sistema blocca la formazione (nel senso di maturazione dei talenti) nei giocatori nostrani in un campionato italiano diventato a tutti gli effetti… estraneo.

Slovacchia-Italia 3-2
La disfatta azzurra ai Mondiali del 2010

E il disinteresse provocato da ciò,  si vede anche negli spalti degli stadi semivuoti. Ebbene, cosa ribadisco?  È arrivato davvero il momento di riformare le regole da parte della Figc, in senso unitario nazionale, inserendo quote fisse per i non italiani: 3 per squadra come un tempo. Probabilmente tra 4 anni si raccoglieranno risultati e spettacolo… senza più bisogno di quel fattore c… che in questi mondiali di Sud Africa ha così tanto favorito la nazionale di Lippi…”.

Giuseppe (Joe) Bonato

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