Suhl, Turingia. A partire dal 2019, la locale squadra di calcio, il Suhler SV, gioca nella Kreisoberliga, l’ottavo livello del sistema del campionato di calcio tedesco. Ma andiamo indietro nel tempo per raccontare un record che, in fondo, ancora oggi non piace ai tifosi di questa comnpagine.
Nel 1924 l’SC Suhl e il VfB Suhl, entrambi fondati nel 1906, si fusero in un unico club, il VfB Germania Suhl. Nell’assemblea generale del 17 gennaio 1926, fu deciso di rinominare il club in Suhl Sports Club 06.
Prima della Seconda guerra mondiale, la squadra giocava nella parte inferiore del Gauliga Mitte, il campionato di calcio della provincia prussiana della Sassonia e degli stati tedeschi di Turingia e Anhalt dal 1933 al 1945.
Con la caduta del nazismo e la divisione della Germania in due blocchi – quello Occidentale e quello Orientale – Suhl entra a far parte della Germania Est, la Repubblica Democratica. Tutti i club sportivi privati vengono sciolti dall’occupazione sovietica nella Germania dell’Est nel 1945, pertanto la squadra viene ristabilita come club dell’industria automobilistica, BSG Motor Simson Suhl.
Dopo una serie di ulteriori fusioni e trasformazioni nel nome, nel 1976 la squadra fa il suo primo tentativo di promozione nell’Oberliga della DDR, ma fallisce. Nella stagione 1978-‘79 partecipa nuovamente al girone di promozione, soccombendo solo grazie alla differenza reti al Chemie Leipzig. Nel 1981, i Suhler si giocano nuovamente il prestigioso salto di categoria che, alla fine, al quarto tentativo, al ottengono insieme al BSG Stahl Brandenburg.
Da sinistra: un programma-gara, lo stemma e una fase di gioco
L’allenatore è Ernst Kurth, nella “rosa” c’è anche il centrocampista Erhard Mosert, un buon passato, che ai tempi delle nazionali giovanili della DDR, all’Ovest venne addirittura paragonato a Franz Beckenbauer, per poi perdersi per strada, complice anche un drammatico incidente in albergo: per sfuggire ad un incendio si era rotto la gamba in ben cinque punti. Con lui adesso gioca anche Klaus Schröder, con un passato nel Carl Zeiss Jena. Decisivo per la promozione è il pareggio per 2-2 in trasferta contro il Vorwärts Dessau, grazie alla doppietta di Uwe Büchel.
Le prime due immagini da sinistra, si riferiscono a due partite contro il Carlo Zeiss Jena. La terza è un fotogramma della partita contro la Dynamo Dresda
Il Motor Suhl entra quindi nell’élite del calcio della Germania dell’Est. La città è euforica, si fa festa anche in quello che è il primo ristorante giapponese aperto nella Germania Est.
Ma ben presto i Suhler devono confrontarsi con una realtà completamente diversa, loro che sino a ieri erano dilettanti, che lavoravano in fabbrica seppur con i permessi per allenarsi, e percepivano i soldi solo in base ai punti conquistati.
Una punizione calciata da Erhard Mosert
Anche l’Auestadion, l’impianto di gioco, deve essere adattato alla nuova categoria, a partire dall’installazione dei riflettori, vengono anche sostituite le porte, visto che avevano i pali quadrati come un tempo.
Dal calciomercato, sempre supervisionato dal partito, in particolare dal super potente capo della Stasi Erich Mielke, indiscusso padrino della Dynamo Berlino, arriva dal Vorwärts Dessau l’attaccante Henry Lesser.
Il campionato, destinato a stabilire il record negativo, inizia con la sconfitta per 1-0 contro i Vorwärts di Francoforte sull’Oder. I biancorossi subiscono poi anche il pesante 6-0 in casa della Dynamo Berlino e alla fine del girone d’andata sono ultimi con un solo punto, frutto del pareggio a reti involate contro il Chemie Leipzig. Il totale dei gol incassati è drammaticamente attestato a quota 42.
Nel ritorno i Suhler incamerano due pareggi e l’unica vittoria, in casa per 3-1, contro il Wismut Aue. Roman Seyfarth mette a segno due gol.
Nell’anno della promozione Seyfarth è il capocannoniere della squadra con undici gol, gioca 29 delle 30 partite di campionato. Alto 1,75 m, in Oberliga l’allenatore Kurth lo utilizza nella maggior parte delle partite a centrocampo come elemento offensivo, Seyfarth è arrivato a tre gol in campionato. Solo l’attaccante Henry Lesser ha avuto più successo con quattro gol, il Motor Suhl ha realizzato solo 16 gol alla fine della stagione
Il BSG Motor Suhl diventa così statisticamente la peggior squadra della storia della DDR Oberliga. La loro unica stagione nella massima serie della Germania dell’Est si conclude con l’inevitabile retrocessione e con un ruolino che parla di una sola vittoria, tre pareggi, 22 sconfitte, 16 gol fatti e ben 92 incassati, subendone oltre tre a partita. Semplice carne da macello per i pezzi grossi dell’Oberliga, preoccupati più a non farsi male che della caratura degli avversari.
Con la caduta del Muro di Berlino e la fine della DDR il Motor Suhl torna al suo nome originale e scivola in basso nella piramide dei campionati tedeschi dopo la riunificazione. Quando il difensore Holger Bühner nel 1993 viene acquistato dal Lipsia in Bundesliga, a più di uno a Suhl è ritornato alla mente l’incubo di quel campionato, perché Bühner faceva parte di quella squadra. Che rimarrà per sempre l’ultima di 44 squadre nella classifica della DDR Oberliga di tutti i tempi.
Mario Bocchio