In questi giorni Storie di figurine, storie di calcio (una bellissima pagina che, come spiegano gli stessi ideatori mette al centro la figurina. Elevandola a emblema, a simbolo che rimanda ad una storia nata e cresciuta sui campi di calcio) ha pubblicato una foto sul profilo Facebook. Era un undici del Torino scudettato, scattata su un campo di provincia. Sin qui nulla di strano, se non fosse che, guardandola attentamente, si nota la presenza di un baffuto portiere. Di chi si tratta? Da lì è nato un lungo dibattito.
Il vice-giaguaro Cazzaniga? No: Cazzaniga è più stempiato e moro di capelli e baffo. Il terzo portiere Iliano Riccarand? Mai portato i baffi, inoltre il Riccarand all’epoca non era ancora ventenne e giocava nella Primavera. Il portiere nella foto sembra avere ben più di vent’ anni, sinceramente.
Si va di fisionomia: si tira in ballo Bartolini, già portierone della Reggiana: in effetti ci assomiglia, se non fosse che quella stagione giocasse in C con la Triestina. C’è chi pensa a Pelosin: peccato che proprio in quella stagione fosse stato ceduto al Vigevano (prima di arrivare in serie B più tardi con la Nocerina).
Allora chi è questo portiere, ma soprattutto la foto a quale partita fa riferimento?
Luigi Maria Manieri scrive alla pagina e non ha dubbi: Orvietana-Torino del 28 aprile 1977. Da cosa gli proviene questa sicurezza? Ma semplicemente dal fatto che suo padre all’epoca fu uno tra gli organizzatori della partitella infrasettimanale del Torino. E che caspita ci facevano i granata ad Orvieto un giovedì pomeriggio di fine aprile? Stavano facendo rotta verso Roma, visto che la domenica successiva avrebbero incontrato la Lazio.
Gli articoli apparsi sui giornali dell’epoca. A sinistra “La Stampa” del 28 aprile 1977. A destra “La Stampa” del 28 aprile 1977
Davide Esklund fornisce tutti i dati comunicando il link con il tabellino dell’incontro, da cui si evince che il portiere in questione sia tal Sandro Ciotti (sì, omonimo del giornalista e radiocronista): costui venne prestato per il primo tempo dal Toro che, a sua volta, per il primo tempo ha contraccambiato con il mitico Castellini tra i pali della compagine umbra. Aveva intuito bene il lettore Alfonso Di Nardo.
Altri ricordi confermano quanto raccolto: Luca Baglioni fece incetta di autografi, Dino Fratini scrive: “Ricordo un gol strepitoso in mezza rovesciata di Pellegrino per l’Orvietana. E Claudio Sala che scartò almeno tre volte Castellini fino a metterlo definitivamente a sedere e segnare. Per me era l’apoteosi vedere il Toro, per di più con lo scudetto al petto”.
È stato così possibile identificare tutti i giocatori ritratti:
Accosciati da sinistra: Gorin, Patrizio Sala, Garritano, Pulici e Butti
Per concludere, la prova del nove: i due articoli da “La Stampa” del 28 e del 29 aprile che confermano quanto è emerso dalla nostra appassionante ricerca.