Tetracampeão
Lug 22, 2023

Dopo aver vinto il terzo campionato nel 1970, il Brasile ha attraversato una lunga siccità di titoli ai Mondiali. Solo nel 1994 il popolo brasiliano ha potuto festeggiare ancora una volta vincendo una Coppa del Mondo.

La selezione guidata da Carlos Alberto Parreira non ha presentato un calcio di alta qualità, essendo contrassegnata da uno stile di gioco più pragmatico, quasi “agire per una palla”. Ma l’attacco ha ispirato Bebeto e soprattutto Romário, formando uno dei migliori duetti offensivi della storia del Brasile.

Un undici del Brasile ai Mondiali del 1994

Baixinho è stato persino colui che ha evitato un’impresa che sarebbe stata senza precedenti nella storia del Brasile ai Mondiali. Questo perché la squadra verdeoro ha vissuto brutti momenti nelle qualificazioni ed era quasi fuori dalla competizione, ma l’attaccante, richiesto dai tifosi, ma non visto di buon occhio dallo staff tecnico, si è assicurato il posto nell’ultima partita contro l’Uruguay, segnando i due gol della vittoria brasiliana e imprimendo così sin da lontano il suo nome nel quarto successo mondiale della Seleção.

Romário e Bebeto, la terribile coppia d’oro

Testa di serie numero uno nel Gruppo B, il Brasile ha giocato la sua prima partita contro la Russia, vincendo per 2 a 0. Poi, contro il Camerun, una vittoria più tranquilla, per 3 a 0. Poi il match contro la Svezia ha chiuso la prima fase, un pareggio in 1-1, segnato da due squadre che giocano in modo più conservativo e difensivo che altro.

La fase a eliminazione diretta ha portato la squadra brasiliana a giocarsi il prosieguo nei quarti di finale il 4 luglio, data dell’indipendenza nordamericana. Gli Stati Uniti hanno cercato di mantenere il pareggio, istituendo uno schema molto difensivo e hanno avuto successo durante una parte del duello. Ma il successo brasiliano è arrivato con un passaggio di Romário a Bebeto, che ha garantito la vittoria per 1 a 0 e la qualificazione alla fase successiva della Coppa del Mondo.

Il Brasile ha affrontato gli olandesi in un duello molto atteso per la qualità dei rivali, che si è concluso con un emozionante 3-2. La squadra brasiliana sembrava aprirsi largamente la strada con un vantaggio di due gol nel secondo tempo, ma gli olandesi sono riusciti ad agguantare il pareggio.

Il capitano Carlos Dunga

Branco, il terzino sinistro subentrato dopo la squalifica di Leonardo, ha segnato una punizione perfetta, assicurando vittoria e passaggio del turno.

Come nella fase a gironi del Mondiale, il duello in semifinale ancora contro la Svezia, è stato caratterizzato da poche occasioni da gol. E quando tutto stava andando verso il pareggio nei tempi regolamentari, Jorginho ha servito un cross per Romário, con il Baixinho che ha segnato il gol della vittoria e garantito la finalissima.

Il 17 luglio 1994 Brasile e Italia giocarono la finale della competizione. Con grandi nomi nella loro formazione, gli italiani hanno avuto un confronto complicato. La squadra brasiliana ha provato ad attaccare sia nei tempi regolamentari che nei supplementari, ma non è riuscita a battere la difesa azzurra. Con il pareggio a reti inviolate, il titolo è stato deciso ai rigori. I difensori Baresi e Márcio Santos sbagliano i primi tiri. Poi Albertini ed Evani trasformano per l’Italia, con Romário e Branco che pareggiano per il Brasile. Massaro sbaglia, con una grande parata di Taffarel e Dunga porta in vantaggio i brasiliani.

Roberto Baggio, uno dei grandi della generazione italiana, aveva bisogno di convertire in gol il suo tiro per mantenere in vita l’Italia. Ma il numero 10 ha sbagliato il tiro e con quello il Brasile si è assicurato un altro titolo mondiale nella sua storia.

Parreira ha portato 22 atleti ai Mondiali, 11 dei quali gioacavano nel calcio nazionale. La squadra iniziale era composta da Taffarel; Jorginho, Márcio Santos, Ricardo Rocha e Leonardo; Mauro Silva, Dunga, Zinho e Raí; Bebeto e Romario.

Romário ha concluso la competizione con cinque gol segnati, capocannoniere del Brasile nella competizione, un gol dietro il bulgaro Stoichkov e il russo Salenko, che hanno segnato sei gol in Coppa del Mondo.

Nella squadra base, citata sopra, Ricardo Rocha, infortunatosi all’esordio della competizione, ha lasciato il posto ad Aldair in difesa.

Da terzino sinistro, Leonardo ha attaccato Tab Ramos con una gomitata negli ottavi di finale contro gli Stati Uniti, venendo punito con la squalifica fino al termine della competizione. Al suo posto, Parreira ha scelto Branco nei quarti, semifinale e finale.

A centrocampo, dopo la fase a gironi, Parreira lascia fuori Raí, molto contestato dal pubblico, per far entrare Mazinho, che si conferma titolare fino alla fine della competizione.

Infine, vale la pena ricordare che nel gruppo vincente fu convocato Ronaldo Fenômeno, allora 17enne. Molti pensavano addirittura che potesse ripetere quanto fatto da Pelé nel 1958, ma l’attaccante non è entrato in campo in nessuna delle partite.

Mario Bocchio

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