La carriera di Michel Platini corrisponde soprattutto alla prima età d’oro del calcio francese. Il suo talento ha permesso di rispolverare il monumento eretto in memoria degli anziani svedesi, la generazione di Raymond Kopa e Just Fontaine che fino ad allora aveva permesso alla squadra transalpina di raggiungere la sua unica prestazione degna di nota, terza ai Mondiali del 1958. Michel Platini fu convocato per la prima volta in Francia il 27 marzo 1976 per una partita contro la Cecoslovacchia, dal nuovo allenatore, Michel Hidalgo, e segnò già un gol su punizione.
Con Platini la squadra francese ritrova un nuovo respiro. Il 16 novembre 1977 segna uno dei tre gol nella vittoria contro la Bulgaria (3-1) che permise alla Francia di qualificarsi alla fase finale del Mondiale, da cui era assente dal 1966. In Argentina, nel 1978, i nuovi Blues, ancora “morbidi”, vengono eliminati al primo turno. Nel 1979 Hidalgo nominò Platini capitano della Francia.
Michel Platini moltiplica le prodezze in nazionale; inoltre sa guidare i suoi compagni a dare il meglio di sé. Il 18 novembre 1981, su punizione, permise alla squadra francese di battere l’Olanda (2-0) e di qualificarsi ai Mondiali di Spagna.
Questo è l’inizio di una grande avventura. In Spagna, Platini non era nella sua forma migliore, ma, in una formazione orientata all’attacco, ha fatto brillare i suoi compagni: Alain Giresse, Jean Tigana, Dominique Rocheteau… 8 luglio 1982, Siviglia: il calcio francese ha vissuto uno dei suoi momenti più belli, ma anche una delle sue più crudeli delusioni, insomma, la sua ultima sconfitta “romantica”.
Lo scenario è noto a tutti: intervento killer del portiere tedesco Harald Schumacher ai danni di Patrick Battiston non sanzionata dall’arbitro; Platini, coraggioso capitano, che tiene per mano l’amico svenuto trasportato fuori dal dal campo in barella; 1-1 al termine del tempo regolamentare; supplementari; 3-1, la Francia è vicina alla finale; pareggio tedesco; rigori; falliscono Didier Six poi Maxime Bossis.
La Germania Ovest giocherà la finale contro l’Italia…
Al momento la delusione è immensa. Oggi, invece, Michel Platini dichiara che è il suo più grande ricordo da calciatore.
Platini ha raggiunto la sua pienezza durante l’Europeo per nazioni, giocato in Francia nel 1984: 9 gol in 5 partite, un recital permanente! Solo il capitano dei Blues regala al calcio francese il suo primo titolo importante. Il 15 novembre 1985, al Parc des Princes, è ancora Platini, grazie alla doppietta contro la Jugoslavia (2-0), che permette alla Francia di qualificarsi ai Mondiali del 1986. In Messico, Platini è fisicamente diminuito.
Tuttavia, rimane il leader del gioco della squadra francese. Sulla scia del loro capitano, autore del primo gol e che gestisce tatticamente alla perfezione la partita contro avversari con cui si confronta ogni domenica nel calcio, i francesi eliminano gli italiani campioni del mondo in carica (2-0) e si guadagnano il diritto di affrontare i maestri brasiliani nei quarti di finale.
Il 21 giugno 1986, a Guadalajara, francesi e brasiliani disputarono una delle partite più belle della storia dei Mondiali. Platini ha segnato il pareggio – l’ultimo gol con la Francia -, ha sbagliato il tiro in porta, ma Luis Fernandez ha riparato l’errore del suo capitano. La sconfitta “romantica” di Siviglia è lontana; quel giorno, la squadra francese ha offerto al Brasile una sfida tattica che gli ha permesso di vincere ai rigori (1-1, poi 4-3). Ma, esausti, i francesi vengono nuovamente battuti in semifinale dalla Germania Ovest.
Mario Bocchio
– continua –
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