L’intero elenco dei calciatori di maggior successo del Saint-Étienne è superato dal leggendario Michel Platini, che ha giocato 104 partite con Les Verts e ha segnato un totale di 58 gol. È stato votato miglior calciatore francese del XX secolo da France Football ed è l’unico transalpino ad aver vinto il Pallone d’oro per tre volte di fila. Dal suo arrivo al Saint-Étienne, Platini è diventato il giocatore più pagato in Francia. All’epoca la squadra era già considerata una delle più forti della Division 1. Due anni dopo, Michel diventa campione di Francia. Durante i suoi tre anni con l’ASSE, il giocatore è riuscito anche a partecipare alla Coppa del Mondo in Spagna. Dopo aver completato il suo contratto, si è trasferito alla Juventus.
Nel 2013, il Saint-Étienne lo ha nominato ambasciatore a vita. Michel Platini si è affermato nella leggenda dei Verdi come il giocatore eccezionale che ha portato il club al suo decimo titolo di campione di Francia. Il 2 giugno 1981, contro il Bordeaux, segnò infatti i due gol di una storica vittoria.
“Un ricordo che mi emozionerà sempre, perché è il mio unico titolo di campione di Francia in Divisione 1. Prima del Saint-Étienne, ero stato semplicemente campione francese di Division 2. con il Nancy-Lorraine. Questa partita contro il Bordeaux rimane unica nella sua intensità. I due gol segnati mi hanno lasciato un’emozione fortissima. Non sono in grado di descriverli ma rimangono come due gol di gioia, di vittoria e di entusiasmo per tutta la squadra”.
Quella stagione Platini si sentiva molto forte fisicamente e tecnicamente. Questa sensazione di pienezza fisica era forse dovuta alla preparazione, in particolare atletica, che Robert Herbin ci aveva imposto alla squadra.
In quell’annata mise a segno 29 gol in tutte le competizioni. A livello personale, fu uno dei campionati di maggior successo.
Quel successo contro il Bordeaux ha un posto speciale nel cuore di ogni tifoso del Saint-Étienne, perché è quello del decimo scudetto e quindi della stella che compare sullo stemma del club. Per questo c’è sempre un forte sentimento di orgoglio che continua ad abitare i tifosi nei confronti di questo titolo.
“Non sono sorpreso, tutta la storia dell’ASSE è una storia di passione per il calcio. Lo ripeto ancora e ancora: negli anni ’70, è stata questa passione e questo gusto per la vittoria che hanno portato questo club ad essere la matrice, la culla, di tutto il revival del calcio francese. Il Saint-Étienne è indiscutibilmente un club unico, con un pubblico eccezionale che esemplifica lo spirito del calcio che anche io mi porto dentro. Ma la mia visione del calcio non cerca incarnazione, è politica e internazionale. È una filosofia per il calcio nel suo complesso”.
In proporzione, il Saint-Étienne rimane sempre uno dei club con il maggior numero di giocatori formati al proprio interno tra i cinque principali campionati europei. Un progetto giusto, un modello virtuoso di fronte a tutti gli affari…
“È nell’identità del club. L’ASSE aveva già creato negli anni ’70 la spina dorsale di una grande squadra partendo da una base di ottimi giovani giocatori formatisi nelle giovanili come Christian Lopez, Christian Sarramagna, Dominique Bathenay, Gérard Janvion, Alain Merchadier, Christain Synaeghel, … All’epoca , il club è stato in grado di mantenere questo quadro per diversi anni. Oggi è meno facile dare vita a questo modello di club”.
I tre anni di Platini al Saint-Étienne si sono conclusi con risultati contrastanti. Ingaggiando Le Roi, l’obiettivo del club è vincere una Coppa dei Campioni. Ma, nonostante alcuni colpi brillanti in Coppa UEFA, in particolare contro il PSV Eindhoven, battuto 6-0 allo stadio Geoffroy-Guichard negli ottavi dell’edizione 1979-‘80, e contro l’Amburgo superato 5-0 in Germania (con due gol di Platini) negli ottavi di finale della Coppa UEFA 1980-‘81, il Saint-Étienne è stato sconfitto nettamente nei quarti di finale di queste due edizioni. In Coppa dei Campioni non andò oltre il turno preliminare nell’edizione 1981-‘82.
A livello nazionale, il Saint-Étienne rimase uno dei pilastri del campionato durante il passaggio di Platini. Dopo un terzo posto nel 1980, Michel ha vinto il suo unico titolo di campione di Francia nel 1981, il decimo del club di Saint-Étienne. L’anno successivo, il suo ultimo in maglia verde, arrivò secondo. Michel Platini ha segnato rispettivamente 16, 20 e 22 gol durante le sue tre stagioni con in campionato ed è arrivato addirittura terzo capocannoniere nel 1982.
Platini, invece, fallì due volte nella finale della Coupe de France. Prima contro il Bastia, sconfitto per 2-1 nel 1981, poi l’anno successivo contro il Paris Saint-Germain (2-2, poi 6-5 ai rigori) nonostante i suoi due, il secondo l’ultimo in assoluto…
Michel Platini dunque ricordi contrastanti dei suoi anni nel Forez. Il migliore, un titolo di campione di Francia in uno dei migliori club francesi, che coincise con l’apice della sua forma fisica. Lo stesso Platini ritiene che sia stato nel 1982. In peggio, oltre all’assenza di un trofeo europeo e alle due sconfitte nella finale della Coupe de France, la vicenda del “fondo nero” dove ha incassato illegalmente, come altri giocatori del Saint-Étienne, una cospicua somma in contanti (880.000 franchi). Trasferitosi alla Juventus a Torino nell’estate del 1982, Platini fu pizzicato dalla giuistizia per questo caso. È stato condannato a una pena detentiva sospesa, che è stata successivamente amnistiata.
Mario Bocchio
– continua –
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Fotografie archivio “La Tribune-Le Progrès”