Il ricordo del primo titolo mondiale
Giu 13, 2023

L’attesa è trepidante per la finale del secondo Campionato del mondo di calcio quando, il 10 giugno del 1934, allo Stadio del Partito Nazionale Fascista di Roma, la selezione italiana guidata dal commissario tecnico Vittorio Pozzo e la Cecoslovacchia scendono in campo. Quattro anni prima, in Uruguay, l’Italia, fresca vincitrice della Coppa Internazionale, non aveva preso parte alla prima edizione dei Mondiali.

Il manifesto dei Mondiali del 1934

L’Italia, tuttavia, non partiva come la squadra favorita. Pur essendo la nazione ospitante, la squadra italiana fu infatti costretta a prendere parte alla fase di qualificazione, che superò brillantemente. La Cecoslovacchia era, invece, considerata una delle migliori nazionali europee del momento, al punto che la stampa aveva definito i suoi calciatori “i maestri cecoslovacchi“, nonostante, in termini di risultati, non godesse dello stesso palmares degli italiani, attorno ai quali aleggiava anche l’esaltazione nazionalista del regime mussoliniano.

Il gol decisivo della finale: Schiavio batte Plánička nei supplementari

Per la finale l’Italia scese in campo con una formazione composta da: Gianpiero Combi (portiere), Eraldo Monzeglio e Luigi Allemandi (difensori), Attilio Ferraris, l’oriundo argentino Luis Monti e Luigi Bertolini (centrocampisti) e ben cinque attaccanti, Enrique Guaita, Giuseppe Meazza, Giovanni Ferrari, Angelo Schiavio e Raimundo Orsi.

 10 giugno 1934. Il commissario tecnico dell’Italia, Vittorio Pozzo, viene portato in trionfo dai suoi giocatori dopo la vittoria del Campionato del mondo, arrivata in una finale risoltasi ai tempi supplementari (2-1) contro la Cecoslovacchia; fra gli azzurri si riconosce, con il fazzoletto legato in fronte, Luigi Bertolini

La partita si giocò in sostanziale equilibrio (con una lieve prevalenza dei cecoslovacchi) e rimase sullo 0-0 fino al 71esimo minuto quando Puč infilzò la rete e ammutolì il pubblico di casa che, a soli 19 minuti dalla conclusione, vedeva svanire il sogno mondiale. A salvare in maniera del tutto insperata la situazione fu Orsi, che segnò una rete spettacolare con un tiro a effetto da 20 metri a nove minuti dalla fine, portando la partita ai supplementari, durante i quali un’Italia aiutata dalla stanchezza degli avversari riuscì a chiudere la partita con una rete di Schiavio (che svenne sul campo per la fatica) al 95esimo. L’Italia vinceva così il primo dei suoi quattro titoli mondiali.

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