Pineto, uno  spaccato di un calcio di altri tempi
Mag 19, 2023

Nella bellissima cornice di Villa Filiani  si è tenuta, nel 2026, la mostra di  immagini inedite  sulla nascita dell’attività calcistica di Pineto, con  foto in bianco e nero che hanno catturato l’attenzione di  tantissimi cittadini.

Ideatore ed organizzatore della  mostra fotografica” “Immagini di una storia. Gli anni ’50”  è stato Silvio Brocco, attuale presidente del Pineto Calcio appena promosso in Serie C, fedele custode dei  preziosissimi scatti  che hanno immortalato scampoli di gioco espressi nel vecchio campo Druda, la composta e numerosa partecipazione  di spettatori  ai bordi del terreno, le  porte  senza reti, le prime sfere di cuoio,  il perimetro di gioco approssimato dalle dune irregolari, le prime ed orgogliose divise  che esprimevano anche i colori sociali.

Il Pineto nl 1950. Notate anche la presenza del prete

Il presidente Brocco è  noto per il forte  e romantico legame con la cittadina di Pineto, manifestato  sia  con la fervida  e pluriennale partecipazione  nella gestione del Pineto  Calcio che con la passione per la musica, tuttora espressa con il gruppo di vecchi  amici. Con questa iniziativa aveva voluto restituire uno spaccato della cittadina dell’immediato dopoguerra, le prime sfide ed i primi campionati.  La mostra è stata corredata dal contributo storico del maestro Enrico Romanelli, il quale aveva raccolto e riportato testimonianze dei nostri pionieri del calcio, ha inanellato una serie di episodi  e di  aneddoti   scansionati in una precisa sequela di tappe che hanno sdoganato la cittadina teramana dal grigiore del dopoguerra, creando le basi  di una ricca e gloriosa tradizione calcistica.

Vero calcio amatoriale

In Italia imperava  ancora il  modulo  di gioco del “metodo”, mentre il “sistema” di Chapman veniva  sovrastato  dall’inversione organizzativa  della grande  Ungheria di Puskàs, Kocsis ed Hidegkuti. Erano  gli anni di  Charles e Sivori, del trio Gre-No-Li,  a Pineto si giocava  nel  campo Druda faticosamente costruito  da alcuni  studenti pinetesi  i quali, con mezzi rudimentali  ma tanto entusiasmo,  riuscirono nella difficile impresa di spianare  le dune sabbiose con un pesante rullo di pietra tirato manualmente.

Ancora il Pineto negli anni Cinquanta

Quel campo  rappresenta il contesto  delle tante foto  in bianco  e nero  il cui  magico scatto ha   immortalato anni di entusiasmo,  il coinvolgimento  dei cittadini  trasformati in cornice umana ai  bordi del campo,  parabole  della sfera di cuoio  ancora con la stringa nella chiusura. Fedele custode di sfide epiche, alcune immortalate quale il derby con la vicina Silvi reso memorabile  dallo sbarco di 100 silvaroli  con 7-8  battelli a  vela attrezzati per la pesca delle sarde, ed un paio  di lancette.  Si parla di vendetta  per  un incontro precedente, minacce in campo, rissa finale con coinvolgimento del pubblico    anche femminile,  ripartenza della pittoresca  spedizione per andare a “sardinare”: per la cronaca la partita fu vinta dalla squadra di Silvi per 2-1 , un rigore fu calciato deliberatamente fuori dal Pineto  sull 1-1  per atteggiamenti oltranzisti degli avversari.

Lo storico campo del Pineto

Le  immagini  raccolte in questa mostra vanno al di là  di una mera proposta  documentaristica  del  ”Gioco del Calcio a Pineto “.  I protagonisti  di queste bellissime foto  hanno posto le basi  della tradizione sportiva  della cittadina, non soltanto calcistica, favorendo  un grande sentimento  di pinetesità e maturando i valori dello  “stare insieme ” . Alcuni  di quei ragazzi che “rullavano” il terreno  di gioco per renderlo praticabile,  diventeranno   protagonisti  anche in altri ambiti della  storia  pinetese.    Ad ascoltare  i visitatori della mostra,  tutti  hanno provato emozioni  che a distanza  di tanti  anni  hanno ancora fatto gioire  o commuovere vivendo i momenti più autentici che ci regala lo sport.

Fotografie esposte nella mostra

L’intestazione del campo a Gabriele Druda ricorda, invece,  una delle pagine più dolorose della storia del calcio pinetese. Il 10 febbraio 1950 , Gabriele  perse la vita  a seguito di una caduta  sul terreno di gioco,  “in uno dei tanti contrasti  per il possesso di quel pallone che amava tanto”  ha sottolineato Franco Druda) La mostra  ci ha ricordato, oltre ad uno  spaccato di un calcio di altri tempi, “la partecipazione popolare  che fu sempre spontanea e contribuì  a rinsaldare i rapporti di amicizia  in un’epoca difficile , protesa  però verso lo sviluppo degli anni  sessanta e , a ben vedere, è ancora questo lo spirito che ci  ha mosso a prescindere le belle immagini di questa mostra” le parole di Brocco.

Nel frattempo  il perimetro di gioco  che  è stato lo sfondo  di queste belle immagini, traslato di  un centinaio di metri verso nord agli inizi degli anni  Ottanta, attende silente che le nuove immagini a colori riflettano  sullo sfondo  una  bellissima superficie verde, il colore della  prime maglie del Pineto Calcio.

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