Il gol impossibile
Mag 17, 2023

Di recente mi sono soffermato a leggere un articolo sul gol impossibile, uno score che ha portato a celebrare la Festa del calciatore argentino nel paese del tango. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella rete segnata da Maradona ai Mondiali del 1986 in Messico, ma non quella che, secondo Diego, Dio lo ha aiutato con la mano, ma quella rete meravigliosa che ha realizzato contro gli inglesi partendo dalla propria metà campo e, con la magia del suo sinistro, eludendo qualsiasi rivale che ha incrociato la sua strada fino a quando non ha messo a segnmo il gol più bello della storia.

L’incredibile gol di Grillo all’Inghilterra

Il gol impossibile è stato 33 anni prima, il 14 maggio. Quel giorno, le squadre di Argentina e Inghilterra si affrontarono in un’amichevole in uno stadio di Núñez pieno di spettatori. La squadra britannica andò in vantaggio con un gol di Tommy Taylor, poi il pareggio arrivò grazie a Ernesto Grillo.

La stampa e i tifosi presenti alla partita dicono che è stato un gol magistrale, impossibile; girato da un’angolazione difficile. Grillo riceve un passaggio di Lacasia, quasi al limite dell’area grande, elude tre difensori inglesi e punta verso l’area piccola, già in fondo al campo, lì, quando aveva il palo destro coperto dal portiere, approfitta del fatto che è in anticipo e riesce a mettere a segno un tiro forte che passa sopra la testa di un giocatore inglese e si insacca nell’angolo del palo opposto. Nessuno ci credeva, il gol impossibile era appena nato. Ernesto Grillo dirà poi con il suo accento di Buenos Aires: “E se tirassi in porta?… Guarda, se vuoi vincere alla lotteria, devi comprare un biglietto”.

Grillo in azione nell’Independiente

La partita si sarebbe conclusa con una vittoria argentina per tre a uno, era la prima volta che l’Albiceleste sconfiggeva la potente squadra inglese, gli inventori del calcio. Gli argentini avevano in formazione l’intera linea d’attacco dell’Independiente: Rodolfo Micheli, Carlos Cecconato, José Lacasia, Osvaldo Cruz ed Ernesto Grillo, il direttore tecnico era Guillermo Stábile.

La polizia cerca di separe Grillo dai tifosi che hanno invaso il campo per salutarlo dopo la partita decisiva contro l’Inghilterra nel 1953

Grillo si era formato nel River, ai tempi della famosa Máquina; poi si trasferì all’Independiente dove formò, all’inizio degli anni Cinquanta, uno degli attacchi più brillanti dell’epoca. Erano una leggenda ma non sono mai riusciti a diventare campioni. Nel 1957 andò al Milan dove affrontò il potente Real Madrid di Di Stéfano e Puskás, nella finale di Coppa dei Campioni. I rossonersi vennero sconfitti 3-2 ai tempi supplementari. Finì per giocare nel Boca all’inizio degli anni Sessanta, diventando campione nel 1962, 1964 e 1965.

Ernesto Grillo nel Milan (a sinistra) e nel Boca Juniors

Il governo argentino ha stabilito nel 2018 che la Giornata del calciatore argentino sarebbe stata celebrata il 14 maggio e ha stabilito che il calcio è uno sport popolare. Questa data è stata scelta in onore del famoso gol di Grillo. Forse se lo confrontiamo con molti dei gol che sono diventati storia, passerebbe per uno in più, sì, bello, ma non con la qualifica di impossibile. Più impossibile sarebbe potuta essere la rete di Maradona quando davanti al portiere Shilton è saltato e con un apparente colpo di testa lo ha anticipato per segnare il gol della mano di Dio, impossibile da vedere per chiunque.

Pelé ed Ernesto Grillo a “La Bombonera”, 1963

Ad agosto 2020 i Futbolistas Agremiados hanno presentato richiesta per modificare la data e riconoscere il gol del secolo quello di Maradona, quello del barrilete cósmico. L’AFA, la Federcalcio argentina, ha approvato la petizione e dal 2021 il Giorno del calciatore argentino è il 22 giugno.

Per questo il calcio è così emozionante, è lo sport che esalta al massimo un gol, può addirittura portare a creare una giornata speciale in onore dell’emozione che ha suscitato nei milioni di tifosi, quelli che hanno percepito quel palpito di vedere come la palla gonfia la rete avversaria ed esplode con un urlo fortissimo: gooooool.

Mario Bocchio

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