L’inaspettata eliminazione della Spagna ai Mondiali di Svizzera ‘54 si è consumata nel bel mezzo di un episodio tipico del realismo magico… una mossa inaspettata
Nel 1954, la Falange spagnola di estrema destra istituì la sua Giunta Nazionale, in un paese che aveva già segnato 18 anni dall’ascesa del Generalissimo a capo supremo della nazione.
Era il tempo dell’economia autosufficiente che la dittatura franchista aveva imposto con la ferma intenzione di non accettare le proposte di credito degli inglesi e dei nordamericani. Ciò provocò una grande penuria di cibo che, sommata alla corruzione, segnò una terribile crisi nel popolo iberico.
Con questo scenario e dopo il quarto posto ai Mondiali in Brasile, la squadra di calcio spagnola ha affrontato il turno di qualificazione di Svizzera ‘54 contro la Turchia allenata dall’italiano Sandro Puppo. L’Unione Sovietica si era ritirata volontariamente dalla competizione, l’enorme nazione stava attraversando momenti difficili dopo la morte di Stalin.
Le Furie Rosse erano sicure della qualificazione, soprattutto dopo quattro a uno che ha definito la prima partita al Chanmartín. Tuttavia, il ritorno a Istanbul, il 14 marzo, si è concluso con una vittoria turca per un gol a zero.
A quel tempo il criterio della differenza reti non esisteva, motivo per cui si è proceduto a una terza partita in campo neutro. La sfida fu programmata tre giorni dopo a Roma. Qualche istante prima della partita la Federazione spagnola ha ricevuto un misterioso telegramma, apparentemente dalla FIFA, che indicava che László Kubala, la stella spagnola nazionalizzata ungherese, non avrebbe potuto giocare per problemi di documentazione, cosa che non aveva impedito la sua esibizione a Istanbul.
Senza il suo uomo di punta, la Spagna si è ritrovata con una squadra turca molto ben schierata che è stata a lungo in vantaggio per due a uno, fino a quando Escudero, al 78 ‘, ha segnato il pareggio. Sono arrivati i tempi supplementari, con due periodi da 15 minuti ciascubno, che si sono conclusi senza che il punteggio cambiasse.
Gli spagnoli, mortificati, si sono ritirati dal campo come se si preparassero al peggio. La qualificazione per la Coppa del Mondo sarebbe stata definita mediante un sorteggio.
E a questo punto entra in scena Franco… Franco Gemma, un bambino, un ragazzino romano di 14 anni, che ha dovuto mettere la sua mano innocente in un vaso ed estrarre la scheda con il nome di una delle due squadre in lizza . È stato un momento di tensione, Franco, bendato, ha allungato la mano destra e ha tirato fuori la scheda con il nome di Turchia. Così, senza ulteriori indugi, la Spagna è stata esclusa dalla Coppa del Mondo.
Con la delusione arrivarono la tristezza, l’inquietudine e mille teorie di complotti giudeo-massoni contro il regime del Generalissimo, che alimentarono la stampa iberica. Al loro arrivo a Madrid, i membri della squadra sono stati fischiati e maltrattati, lo staff tecnico e la dirigenza si sono dimessi, non c’è da stupirsi. La Spagna non sarebbe tornata ai Mondiali fino al 1962, la Turchia, dopo essere stata eliminata nella prima fase di Svizzera ‘54, sarebbe riapparsa ad una fase finale dei Mondiali solo nel 2002.
Quanto a Franco, il “carnefice” della Spagna, si è appreso che la sera del sorteggio pranzò con la squadra turca e che morì nel 1987 dopo essersi schiantato con la sua BMW in una strada di Roma, lasciando ai posteri il gioco della sua innocente mano.
Mario Bocchio