Terzino destro idolo di Marsiglia e Valencia
Mar 21, 2023

Difensore francese è nato nell’arcipelago della Guadalupa, una nazione caraibica che appartiene alla Francia. Nelle squadre in cui ha giocato, si è sempre distinto per il suo contributo in difesa e in attacco, arrivando sempre al gol. Ha esordito allo Stade Rennais, è stato titolare assoluto in tutte le squadre in cui ha militato: Lille, PSG, Torino, Inter e soprattutto Marsiglia e Valencia.

Oggi parliamo di un difensore francese divenuto icona soprattutto dell’Olympique Marsiglia e del Valencia, dove ha vinto diversi titoli con entrambe le squadre: ci riferiamo a Jocelyn Angloma. Questo storico difensore è nato il 7 agosto 1965 a Les Abymes, città della Guadalupa, arcipelago caraibico che appartiene alla Francia. In questo luogo, l’ex difensore si è avvicinato al calcio, giocando dal 1978 per L’Etoile de Morne-à-l’Eau, squadra della sua città natale.

Furono gli osservatori dello Stade Rennais ad accorgersi di lui, decisero di portare il giovane calciatore di 19 anni in Francia. Esordisce in rossonero l’8 marzo 1986 contro il PSG, partita persa 1-0. Il suo debutto sui campi europei si deve all’allenatore Pierre Mosca. La sua seconda stagione nei rouges et noir è stata quella in cui si è affermato, giocando 33 partite e segnando un gol, contro il Nantes. Tuttavia, nonostante la sua prestazione sia stata di alto livello, non è riuscito a vincere titoli o a ottenere buone posizioni nel campionato francese, al termine della stagione 1986-‘87 è addirittura retrocesso.

Ma il livello mostrato gli ha aperto le porte e gli ha permesso di continuare a giocare nella prima divisione, trasferendosi al Lille, squadra in cui ottiene anche la maglia da titolare. Tra il 1987 e il 1990 scende in campo 104 volte segnando un totale di 13 gol.

Angloma nel Lille

È con i Les Dogues che il nativo di Les Abymes si è consolidato come terzino destro, fornendo un contributo sia in difesa che in attacco. Nelle retrovie ha agito con i suoi 1,80 metri di altezza, primeggiando senza problemi, mentre in avanti non ha avuto linitazioni a superare gli avversari grazie alla sua velocità e in più arrivando al gol: ne sono la prova le sue 41 reti nel corso della carriera.

Il giocatore della Guadalupa è stato fino al 1990 nel Lille, vivendo nel quartiere di Villeneuve-d’Ascq. Poi si trasferì a Parigi, nel PSG. Con la squadra allora allenata da Henri Michel, ha trascorso solo una stagione tra il 1990 e il 1991, facendo notizia, partecipando a 39 partite considerando il campionato e la Coppa di Francia.

La sua prestazione nella squadra della capitale francese ha permesso ad Angloma di essere osservato dall’allenatore della nazionale francese e, sebbene fosse già stato chiamato per diverse partite con l’Under 21 tra il 1986 e il 1988, non è stato convocato nella maggiore fino al 1990 per le partite di qualificazione agli Europei del 1992, debuttando il 13 ottobre 1990 contro la Cecoslovacchia in un match terminato 0-0.

A 25 anni, Angloma era un calciatore eccezionale nel campionato francese ed era già un assiduo nelle convocazioni della nazionale francese, ma titoli e riconoscimenti erano i suoi debiti, motivo per cui decide di dirigersi verso la Costa Azzurra, e firma per l’Olympique Marsiglia. Siamo nel 1991.

Con Les Olympiens alla sua prima stagione ha subito ottenuto una maglia da titolare e ha lasciato subito il segno: 35 partite e due gol, per di più ha vinto lo scudetto nel 1992, il suo primo campionato della sua carriera. Nello stesso anno con Les Bleus Angloma ha partecipato all’Europeo 1992, titolare nella prima partita contro la Svezia (1-1), sostituto nella seconda contro l’Inghilterra (0-0), mentre non è sceso in campo nella terza e ultima partita contro la Danimarca (sconfitta per 2-1) venendo eliminato nella fase a gironi.

Nel Marsiglia che vinse la Champions League

La stagione successiva, 1992-’93 fu quella consacrazione definitiva, poiché il Marsiglia fu protagonista della più importante impresa continentale della Francia. I marsigliesi vinsero la Champions League contro il Milan allo Stadio Olimpico di Monaco il 26 maggio, 1-0 con un gol di Basile Boli al 44′ e Angloma fu il protagonista indiscusso.

Nel 1994 il Marsiglia e il suo presidente, Bernard Tapie, vennero condannati per partite truccate e furono privati del campionato 1993 che avevano vinto, finendo relegati in seconda divisione. Questa situazione costrinse Angloma e compagni a lasciare la squadra, questo portò l’allora 29enne calciatore a firmare per il Torino, dove fu anche titolare, ma non ottenne traguardi importanti e addirittura finì in B nel suo secondo ed ultimo periodo in granata. In totale, al Toro dal 1994 al 1996 giocò 60 partite e segnò 7 gol.

Con la maglia del Torino

La discesa del Torino lo porta all’Inter, che all’epoca era una delle più potenti d’Italia, dove gioca per una stagione (1996-‘97) prendendosi nuovamente la maglia da titolare, partecipando a 30 partite e realizzando una rete. A

32 anni, e con una carriera eccezionale sulle spalle, sembrava che Angloma non avesse bisogno di altro nel calcio, ma il difensore francese cercò una nuova sfida ed è emigrò in Spagna per giocare nel Valencia, maglia con la quale è diventato una leggenda.

Angloma (a destra) all’Inter nel 1997, in marcatura sull’atalantino Filippo Inzaghi

Mostrò ancora una volta perché sapeva sempre ottenere regolarmente la maglia da titolare nei club in cui si trovava e perché aveva lo status di grande giocatore.

È così che il francese è diventato un nome importante nell’età d’oro del club spagnolo, raggiungendo due finali di Champions League: una contro il Real Madrid nel 2000 e un’altra contro il Bayern Monaco nel 2001. Ha anche vinto la Liga con i valenciani nel 2002, la Copa del Rey nel 1999 e la Supercoppa di Spagna nel 1999.

Uomo-simbolo del Valencia

Ma dopo i suoi anni in Spagna, Angloma, 36 anni nel 2002, ha deciso di ritirarsi dal calcio professionistico dopo aver giocato 157 partite con il Valencia e aver segnato cinque gol.

Nella Guadalupa contro il Messico

Nonostante il ritiro dall’alta competizione, ha deciso di andare a vivere nella sua amata Guadalupa, paese con il quale ha partecipato alla Gold Cup nel 2007, raggiungendo una storica semifinale.

Mario Bocchio

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