Conversavo col mio amico Fausto Silipo, testa di pallone pensante, innamorato della sua Catanzaro, della vicenda dell’arbitra di pallavolo penalizzata perché fuori dalle tabelle imposte dalla Federvolley circa peso e circonferenza di vita. Una donna di 32 anni penalizzata nella sua attività di arbitro della Serie B, nonostante un arbitro di volley non debba correre da una parte all’altra del campo. Lei si è dimessa dal suo incarico e ha scritto alla Egonu: “Tu sei discriminata perché sei nera e io perché sono grassa”. Ho scritto a Fausto perché, se per caso conoscesse la catanzarese Martina Scavelli, le facesse i complimenti e le stringesse la mano in segno di affetto e solidarietà.
E lui, Fausto, uomo di calcio e di cultura che si diletta a scrivere e dipingere, mi ha scritto mettendomi a disposizione queste righe, ricordandomi un lontanissimo nome sperso nella memoria del grande football di provincia: Mario Fara!
“Ho saputo che nella mia città una compaesana arbitra di pallavolo in Serie B si è ribellata alla discriminazione della relativa visita medica attitudinale… per qualche chilo in più. Mi viene sinceramente da ridere pensando, che anni fa c’era addirittura un centrocampista che non era cicciottello, ma di più, molto di più. Lui però doveva correre e giocava molto bene, ed anche in Serie A nel Bari. Si chiamava Fara. Un fenomeno che mai nessuno ha osato criminalizzare. Di nome fa Martina Scavelli. Facciamo dunque il tifo per lei… Speriamo che si ravvedano!”
Mario Fara è stato un talento non molto fortunato del Bari anni 60, lo chiamavano il Rivera di Bari, In un lontano Bari-Juventus 2-1 del 1970, giocata a Napoli, Fara trascinò il Bari alla vittoria con una storica doppietta. I soprannomi di Fara erano Transatlantico e anche U Gress! il grasso. Penalizzato dal fisico, fantastico con i piedi.
Purtroppo scomparso appena sessantenne. Ricordiamo il compianto U Gress, un mito tutto piedi e cervello. Il resto serve a poco…
Dalla pagina Facebook di Fabrizio Bocca